È già in funzione al Caritas Baby Hospital il nuovo elettroencefalografo, lo strumento diagnostico acquistato grazie al sostegno di Fondazione Cariverona presieduto da Alessandro Mazzucco. L’ospedale pediatrico di Betlemme può così contare su un macchinario medicale nuovo e di grande utilità per la diagnosi e gli accertamenti di carattere neurologico. L’EEG viene utilizzato negli ambulatori del Caritas Baby Hospital, soprattutto per quei bambini che hanno presentato sospette crisi epilettiche o convulsioni. Lo strumento serve, infatti, per registrare l’attività elettrica del cervello e per diagnosticare eventuale epilessia, malattia che ha una certa incidenza nei territori palestinesi. “Il sostegno di Fondazione Cariverona – sottolinea Luigi Vassanelli, presidente di Aiuto Bambini Betlemme, l’associazione veronese che si occupa di far conoscere e sostenere il Caritas – è stato fondamentale per l’acquisizione di questo nuovo elettroencefalografo. Ora i piccoli malati della Terra Santa potranno contare su uno strumento di ultima generazione in grado di diagnosticare con una maggior efficacia una malattia dall’alto impatto invalidante”. La Fondazione Cariverona ha sostenuto il progetto dell’EEG stanziando 20mila euro dei 26mila totali necessari ad acquistarlo. Un aiuto fondamentale senza il quale il macchinario non avrebbe potuto giungere al Caritas che è un punto di riferimento per la cura dell’epilessia, dal punto di vista della diagnostica, ma anche della cura e del controllo della malattia, attraverso la dieta chetogenica. “Il Caritas Baby Hospital – spiega il presidente Vassanelli – oggi è una struttura insostituibile in un’area in cui vivono circa 300mila bambini senza una reale possibilità di assistenza sanitaria. Per loro il Caritas rappresenta una vera oasi di salute e tranquillità in un territorio particolarmente difficile”. Le porte del Caritas Baby Hospital sono aperte ogni giorno, senza interruzione, dal 1952 per i bambini ammalati della Terra Santa e per le loro madri, indipendentemente dalla loro religione, etnia, disponibilità economica ed estrazione sociale. Ogni anno passano dal poliambulatorio del CBH, migliaia di bambini: l’anno scorso, sono stati visitati oltre 46mila bambini. Negli 82 letti dei reparti sono stati ricoverati e accolti quasi 5mila piccoli degenti, mentre sono state complessivamente più di 12.300 le notti in cui sono state accolte le madri.Il Caritas Baby Hospital non gode di alcun sostegno pubblico. L’ospedale realizza le proprie attività e i propri progetti esclusivamente grazie a donazioni e all’impegno di privati, fondazioni, parrocchie e associazioni. Aiuto Bambini Betlemme è un’organizzazione umanitaria internazionale che, in Italia, ha la propria sede legale a Verona e la sede operativa a Bussolengo.