Cariverona, 25 milioni pronti nel 2024 per ambiente, giovani, innovazione Il presidente Mazzucco: “La complessità delle sfide ci spinge ad andare oltre la semplice erogazione di risorse per diventare un vero motore di sviluppo per i nostri territori”

Dalla Fondazione Cariverona nel 2024 arriveranno 25 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo nei territori di competenza, da Verona a Belluno, da Vicenza ad Ancona.
Il Consiglio generale ha infatti approvato il documento di programmazione che vede risorse in aumento del 25% rispetto al 2023. Il presidente Alessandro Mazzucco: “La complessità delle sfide ci spinge ad andare oltre all’erogazione di risorse economiche per diventare quel motore di sviluppo di cui i territori hanno bisogno”.
Migliorare il presente per costruire un nuovo futuro, fondato sulla difesa dell’ambiente, sulla valorizzazione dei giovani e sulla creazione di comunità coese e inclusive. Sono
questi i cardini attorno ai quali ruota la visione di Fondazione Cariverona contenuta nel documento di programmazione annuale, approvato venerdì 27 ottobre dal Consiglio generale.
Le risorse a disposizione per il 2024 – pari a circa 25 milioni di euro, con un incremento del 25% rispetto al 2023 – sosterranno lo sviluppo dei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova attraverso una serie di bandi e iniziative dirette. “In uno scenario dominato da divisioni, incertezze e scarsa lungimiranza, vogliamo scommettere sulla crescita sociale, economica e culturale delle nostre province, provando a dare forma a un nuovo futuro. Il documento traccia una rotta chiara per lo sviluppo dei territori, in linea con gli obiettivi strategici che dal 2020 orientano la nostra
azione, attraverso interventi concreti ed efficaci”, commenta il presidente Alessandro Mazzucco.
“La strada intrapresa è quella giusta: lo testimonia anche l’incremento delle risorse a disposizione, frutto di una progressiva riduzione della concentrazione di rischio su singole posizioni”. Secondo il piano, circa 20,4 milioni di euro (l’81,6% del totale) saranno destinati a iniziative direttamente collegate ai tre obiettivi strategici. Ai progetti pluriennali e ricorrenti (Fondo repubblica digitale, Fondo povertà educativa minorile, ecc.) saranno invece dedicati 1,8 milioni (7,2%), mentre 2,8 milioni (11,2%) andranno ad altri
stanziamenti (interventi culturali diretti, urgenti iniziative umanitarie, ecc.).

La sfida: trattenere i giovani talenti

E molti bandi riguarderanno la difesa dell’ambiente, il verde urbano, le città più sostenibili

Da erogatore di risorse a motore di sviluppo.
Dal documento emerge il ruolo sempre più dinamico e multiforme interpretato, in questi anni, dalla Fondazione. “Per generare un cambiamento positivo e duraturo nel tempo, siamo chiamati ad affiancare i nostri territori nello sviluppo di nuove competenze, nella creazione di alleanze e reti, nella condivisione di esperienze e buone pratiche. Solo in questo modo potremo diventare quel motore di sviluppo sostenibile di cui hanno bisogno”.
Questi principi trovano piena attuazione nell’azione emblematica Costruire futuro 2022, trasversale ai tre obiettivi strategici. Grazie ai 2 milioni di euro messi a disposizione per il 2024, le 16 agende strategiche – sviluppate da partenariati pubblico-privati nel corso degli ultimi mesi – entreranno ora in una prima fase esecutiva, che porterà alla progressiva
realizzazione di alcuni interventi chiave. Attraverso questo tipo di iniziative, la Fondazione offre non solo fondi ma anche competenze tecniche, manageriali e gestionali in grado di rafforzare la preparazione di enti e territori. Si tratta di azioni di medio-lungo periodo, quindi, destinate a lasciare un segno nello sviluppo futuro delle comunità. Centrale, nella visione di Fondazione, è anche il valore della progettazione condivisa. Le attività contenute nel documento mirano infatti a creare convergenze su temi economico- sociali e sinergie tra i diversi attori del territorio. “Il nostro obiettivo è mettere a sistema le energie e le potenzialità racchiuse nelle nostre comunità – conferma Mazzucco – Solo in questo modo saremo in grado di elaborare risposte concrete e innovative ai problemi del nostro tempo. Imprese e terzo settore, enti pubblici e cittadini, centri di ricerca e start up
sono chiamati a collaborare per raggiungere traguardi condivisi”.
Anche nel 2024 la Fondazione lancerà una serie di azioni preliminari di progettazione, utili a comprendere i bisogni delle comunità, per poi ragionare sulle possibili soluzioni. Un esempio, in questo senso, arriva dall’iniziativa Territori attrattivi per giovani talenti. Di fronte ai tanti giovani che decidono di lasciare le proprie province di appartenenza per trasferirsi altrove, Fondazione Cariverona ha deciso di sostenere – con un budget di 300mila euro – un articolato lavoro di studio e approfondimento. L’obiettivo è valutare la capacità attrattiva dei territori e le buone pratiche locali e internazionali usate per contrastare il fenomeno. Sulla base dei dati ottenuti, verranno quindi avviati progetti pilota e sperimentazioni mirate.
Gran parte delle risorse messe a disposizione per il 2024 sosterrà bandi e iniziative direttamente collegati ai tre obiettivi strategici della Fondazione, a partire dalla difesa dell’ambiente. La crisi climatica continua, infatti, a rimanere una delle principali sfide per il futuro del nostro Paese. Dietro ai cambiamenti in atto si nasconde, però, una preziosa opportunità: quella di riprogettare lo sviluppo dei territori. Verde urbano, soluzioni basate sulla natura, educazione ambientale sono alcuni dei capisaldi attorno ai quali ruota la costruzione di città più sostenibili e a misura d’uomo.

Welfare, ricerca e capitale umano

I settori principali ai quali sono destinate le risorse. Manfredi: “Coinvolgere i giovani. Vogliamo aiutare le nuove generazioni a giocare un ruolo da protagonisti”

“Nel 2024 destineremo al primo obiettivo strategico oltre 5,2 milioni di euro”, sottolinea il direttore generale Filippo Manfredi. “Dopo il successo ottenuto in questi anni, proporremo nuove edizioni dei bandiCapitale naturale e Format, quest’ultimo con un focus specifico sull’economia circolare”.
Accanto a queste iniziative, continuerà il sostegno all’innovazione del settore agroalimentare attraverso il Verona Agrifood Innovation Hub e la partnership con l’associazione Filiera Futura.
Alla valorizzazione del capitale umano verranno invece dedicati 6,7 milioni di euro. “Buona parte di queste risorse andrà ad azioni rivolte ai giovani. Vogliamo aiutare le nuove generazioni a giocare un ruolo da protagoniste, lavorando su percorsi di crescita che favoriscano l’inserimento professionale e rendano i nostri territori sempre più attrattivi e ricchi di opportunità. Bandi come Direzione giovani e Giovani in movimento sono destinati a generare un cambiamento nella vita dei ragazzi coinvolti, con benefici per tutta la comunità”.
Ampio spazio verrà anche dato alla ricerca scientifica e all’innovazione: “Siamo convinti che lo sviluppo nasca dalla contaminazione di idee, dall’incontro tra saperi, dalla condivisione di esperienze. Ecco perché continuiamo a promuovere la collaborazione tra atenei e aziende, come nel caso del bando Ricerca e sviluppo, e tra imprese sociali e PMI, come testimonia il programma Foundation Open Factory. Ma anche studenti degli
ITS e aziende saranno chiamati a lavorare insieme attraverso una nuova edizione del programma Upskill”.
Al terzo obiettivo strategico, legato alla costruzione di comunità inclusive e coese, saranno infine assegnati 5,9 milioni di euro. “In questo caso abbiamo deciso di concentrare le risorse su due bandi chiave. Il primo è Laboratori di comunità. Raccogliendo le esperienze di iniziative passate, vogliamo aiutare i nostri territori a ideare risposte originali ed efficaci alle principali sfide di sviluppo locale, per migliorare nel complesso la qualità della vita. Non ci limitiamo a erogare risorse, quindi, ma attiviamo percorsi di sviluppo delle competenze e di affiancamento”, commenta Manfredi. “Con il bando Welfare generativo puntiamo invece a intercettare le situazioni emergenti di disagio e di povertà per cercare insieme nuove soluzioni. Vogliamo stimolare progetti che vadano oltre l’assistenzialismo e che siano in grado di generare nuova economia sociale, attraverso un approccio imprenditivo”.