Avvio in grande spolvero l’altro giorno come annunciato dalla Cronaca di Verona per un nuovo tratto di ciclabile di 2 chilometri che consente di portare la ciclopista del Sole, itinerario internazionale per ciclisti, fino al centro città. Si tratta del tratto che collega Boscomantico alla Diga del Chievo e poi da via San Marco alla stazione di Porta Nuova. Lavori programmati da anni e realizzati con il contributo della Regione Veneto. Un percorso, dalle Alpi a Verona in bicicletta, molto frequentato dai turisti nel Nord Europa che tra qualche mese, a fine 2024, arriverà direttamente alla stazione.Oggi di fatto la ciclopista del Sole si ferma a Boscomantico. E sono quindi partiti i lavori per realizzare il percorso ciclopedonale di 2 km di collegamento tra le piste dei canali Biffis e Camuzzoni, un’opera riconosciuta da diversi anni come una priorità, in primis da Fiab. L’opera, finanziata dalla Regione per 1 milione 800 mila euro e dal Comune per 200 mila, è divisa in due tratti. Il primo, in partenza in queste ore, va dall’attuale pista che sfocia su via Turbina all’incrocio con via Barucchi, ovvero da Boscomantico al Chievo. Si inizia subito dalla Scuola Alberghiera al sottopasso ferroviario, con lavori che comporteranno nei mesi estivi la chiusura, nel tratto, di una corsia di marcia, con senso unico di percorrenza verso Bussolengo. A seguire, si procederà lungo via Turbina fino a raggiungere il ponte sul canale e la pista esistente. A fianco del ponte attuale verrà realizzata una nuova passerella ciclopedonale. Ci si sposterà successivamente sul secondo tratto, da via San Marco alla stazione di Porta Nuova, un altro chilometro di percorso che attraversando via Albere arriverà all’incrocio con la tangenziale T4 per poi proseguire fino alla stazione ferroviaria. Resta finanziariamente scoperto un tratto di circa 300 metri, tra la Scuola Alberghiera e l’ingresso alla diga del Chievo, che l’Amministrazione conta di realizzare al più presto con un ulteriore progetto la cui viabilità sarà provvisoriamente gestita con una apposita segnaletica. Il programma dei lavori prevede una durata massima di 540 giorni con termine ultimo entro la fine del 2024. Un progetto non facile, come ha ricordato l’assessore regionale Elisa De Berti, perché prevede in alcuni punti anche forti sbancamenti per allargare la sede stradale e realizzare così la ciclopista in sicurezza perché la ciclabile servirà i turisti ma anche i numerosi veronesi che abitano o lavorano nei quartieri serviti dal percorso. Molto elevato il costo al chilometro che è schizzato a un milione al chilometro nonostante si trattI di un percorso da realizzare in tratto pianeggiante e anche lungo un canale. Più del doppio di altri progetti in cantiere.
Ciclabili, ecco i prezzi da confrontare. Per la Parona-ponte Garibaldi, 400mila euro a km. La Fiab arriva a 150mila
E’ evidente che se i costi per realizzare una ciclabile cittadina arrivano a queste cifre diventa difficile realizzare tutte quelle previste e necessarie per la cosiddetta mobilità dolce che è lo slogan magico di questa amministrazione. Tanto per avere un termine di paragone, il progetto generale per la ciclopista che il Comune intende realizzare da Parona a ponte Garibaldi, già approvata in Giunta e che presto sulle pagine della Cronaca di Verona spiegheremo in dettaglio, prevede una spesa di 2 milioni di euro per 5 chilometri. Vale a dire 400 mila euro a chilometro e anche questo tragitto non è dei più semplici da realizzare, tra nuove rotatorie e attraversamenti di incroci pericolosi. Se poi andiamo sul sito della Fiab, la Federazione amici della bicicletta ha predisposto un documento con il prezziario, indicativo, dei costi per realizzare piste ciclabili, siano esse low cost o super accessoriate. Nel prezziario preparato da Fiab, che tiene conto anche di imprevisti, costi tecnici e Iva i costi sono questi: per una ciclabile minimale, 22 mila euro al chilometro, per il top di gamma con pista rialzata e separata dalle auto con aiuole, archetti, segnaletica verticale e orizzontale e quant’altro si arriva a 150 mila euro al chilometro. Siamo dunque già ben lontani dai 400 mila euro al chilometro della Parona-Ponte Garibaldi. E rispetto a questa il nuovo tratto della ciclopista del Sole costerà più del doppio. Sicuramente c’è stato un rialzo dei prezzi negli ultimi mesi molto spinto, le materie prime costano di più, ma 2 miliardi di vecchie lire per un chilometro di ciclabile rischia di essere un record che si trova solo sulle ciclabili delle Dolomiti, ma lì si deve fare i conti con sbancamenti, muri di contenimento e gallerie. Di fronte alla sicurezza che offre una ciclabile, si dice giustamente, non c’è prezzo che tenga e ben vengano i percorsi che tutelano gli utenti più deboli della strada soprattutto in questo periodo così difficile per il traffico automobilistico. Ma di questo passo, se i costi sono così elevati, sarà difficile trovare copertura per tutti i progetti in cantiere. Tanto che neppure questi due chilometri della ciclopista deel Sole sono interamente coperti finanziariamente. C’è un tratto di 300 metri ancora da finanziare. C’è da sperare che i fondi del Pnrr bastino per far fronte alla pista ciclabile tra via Da Mosto e corso Milano, già prevista, per il completamento della Valpantena, già previsto, e per gli altri completamenti delle ciclabili cittadine.