Car fluff, il Tar blocca la discarica Bloccato il progetto. Critiche alla Regione che non ha ascoltato la protesta del territorio

Il Tribunale amministrativo regionale del Veneto ha accolto il ricorso del Comune di Sorgà, della Provincia di Mantova e dei Comuni contermini contro la nuova discarica di rottami d’auto (car fluff) da 950 mila metri cubi prevista a Sorgà, in località De Morta, nella parte in cui si contesta la mancata verifica (“il difetto di istruttoria”) della distanza minima del fondo della discarica dal livello di massima escursione della falda. Il Tar ritiene inoltre che tale carenza progettuale “non possa essere recuperata durante la fase di esecuzione dei lavori né durante la fase di gestione dell’impianto”. Per il segretario del Pd Franco Bonfante si tratta di un stop definitivo all’attuale progetto. Sulla vicenda ci sono da registrare una serie di prese di posizione a partire dalla consigliera regionale Anna Maria Bigon. “Lo abbiamo detto e scritto – ha commentato l’esponente Dem – anche con discussione in aula: la discarica di Sorgà non poteva essere autorizzata, tanto che da subito ci siamo opposti ed avevamo chiesto ulteriori accertamenti in ordine alla profondità della falda acquifera. Le dovute verifiche ulteriori andavano effettuate per dare certezze, vista la zona in cui ci troviamo, e per proteggere falde acquifere, la salute dei cittadini nonché le colture locali. Ora, a rendere giustizia e a confermare che quella da noi indicata era la strada da seguire arriva la sentenza del Tar”. Soddisfatti per lo stop anche i Verdi con l’eurodeputata Cristina Guarda. “La sentenza del TAR – ha detto – del Veneto rappresenta quindi una vittoria significativa per la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche, e una sconfitta per la Regione che evidentemente ha fallito nel suo compito. Serviva maggiore attenzione e rigore nella procedura di autorizzazione di un progetto che rischia di avere un impatto significativo sull’ambiente”. Anche i Giovani di Confagricoltura Verona hanno appreso con grande favore la sentenza del Tar del Veneto, che ha bloccato l’insediamento della discarica di car fluff nella frazione di Pontepossero, a Sorgà, annullando l’autorizzazione Via (Valutazione di impatto ambientale) e il Puar (Provvedimento unico autorizzativo regionale). “La sentenza conferma le nostre fondate e concrete preoccupazioni manifestate in occasione delle varie fasi dell’iter autorizzativo – sottolineano Silvia Caprara, presidente dei Giovani di Confagricoltura Verona e Piergiovanni Ferrarese, ex presidente degli stessi che ha seguito la vicenda dagli inizi, manifestando subito contrarietà -. Il territorio della pianura veronese, per il quale da anni ci si batte affinché venga valorizzato come merita, risulta infatti inadatto ad accogliere siti come quello che si voleva andare ad installare nel Comune di Sorgà. Rimaniamo convinti che di ben altre infrastrutture abbia bisogno la pianura veronese per continuare il suo processo di riconoscimento ed attrazione. In più occasioni abbiamo evidenziato come l’apertura della discarica avrebbe determinato non pochi problemi alle imprese agricole del territorio, oltre che alle comunità stesse. Un plauso alle amministrazioni locali, attuali e precedenti, per la determinazione con cui hanno portato avanti le loro istanze”. I Giovani di Confagricoltura Verona avevano depositato le loro osservazioni in Regione contrarie all’apertura del progetto, spiegando che la discarica, con circa 125mila tonnellate annue di amianto accolte, per un totale di 130.500 metri quadrati di terreno coinvolti per lo stoccaggio, avrebbe messo a rischio le eccellenze enogastronomiche del Basso veronese: pesche, kiwi, mele e orticole, oltre ai prodotti zootecnici. In pericolo anche la fascia di ricarica degli acquiferi, una falda per l’approvvigionamento idrico di tutta la zona e dei canali di irrigazione.