L’Italia vince il campionato europeo e gli incivili rientrano puntualmente in azione. Non stiamo parlando di qualche bicchiere abbandonato qua e là sull’onda dell’entusiasmo (da molti simulato, era solo un’occasione per far casino in compagnia), ma di una quantità impressionante di plastica e bottiglie lasciate a terra, molte frantumate, così che gli operatori dell’Amia si sono dovuti accollare una mole di lavoro extra perché l’indomani, anzi poche ore dopo, al risveglio, Verona non sembrasse un’enorme pattumiera a cielo aperto. Mentre i balordi erano appena andati a letto, alcuni sicuramente con una sbornia di buon livello, quelli che una volta si chiamavano spazzini stavano già ripulendo le vie del centro barbaramente insozzate. «Ringrazio l’Amia», ha scritto di buonora il sindaco Sboarina su Facebook, «e tutti i suoi operatori, che già da stanotte sono al lavoro per ripulire la città dagli “eccessi” dei festeggiamenti e restituirla perfettamente in ordine questa mattina ai veronesi e ai turisti che verranno a visitarla». Piazza Brà e piazza Erbe, i luoghi simbolo della città, poco dopo erano già in perfette condizioni, l’orda barbarica un ricordo e sotto la statua di Madonna Verona – che qualcuno ha messo a rischio arrampicandosi fino in cima per cingerla con un tricolore – è tornata a regnare la pulizia. Non è stato il caldo a dare alla testa a certi soggetti, ché le stesse scene si verificano anche a capodanno. Sacrosanto che chi vuole festeggiare festeggi, canti e balli fino al mattino: evviva la vita e finiamola con la stagione del terrore! Dato però che gli incivili sono in servizio permanente, Covid o non Covid, si cominci a stangarli con qualche multa o li si costringa a svegliarsi alle 4 per aiutare i lavoratori dell’Amia.
Alessandro Gonzato