Caporalato, promuovere la legalità Va monitorato il fenomeno nelle filiere agroalimentari delle province del Veneto

“Per combattere efficacemente il caporalato è fondamentale rafforzare la rete del lavoro agricolo di qualità, eliminando le occasioni di sfruttamento del lavoro nero create dall’attuale normativa sull’ingresso degli extracomunitari in Italia. Inoltre, è essenziale vincolare l’erogazione dei contributi europei al rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli”. Così Romano Magrini, responsabile lavoro Coldiretti, spiega da Siracusa, dove è in corso l’expo agricoltura che precede il G7 agricolo, la posizione dell’organizzazione rispetto a uno dei fenomeni negativi che sta danneggiando l’agroalimentare. Domani Magrini sarà anche a Roma insieme al presidente Prandini all’incontro a Palazzo Chigi. “Un impegno costante quello di Coldiretti per la legalità a tutela di tutti, agricoltori e consumatori – spiega Carlo Salvan presidente regionale – che vede un presidio capillare della nostra associazione testimoniato anche dal dossier prodotto nel 2023 in collaborazione con la Regione del Veneto ‘Monitoraggio sul fenomeno dell’illegalità e criminalità nelle filiere agroalimentari delle province del Veneto” che coinvolge attivamente l’ex Ispettorato Interregionale del lavoro, i carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare, il nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Nord-est, oltre al Comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie. L’attività continuerà anche nel 2024 con lo studio “La cultura della legalità in agricoltura. Attività di informazione e divulgazione nelle province del Veneto” che permetterà di fare attività di ricerca incontrando imprenditori, consumatori, studenti ai quali raccontare i fenomeni malavitosi compreso il caporalato. Un passaggio cruciale è la revisione delle regole sul decreto flussi, che rappresenta una delle principali fonti di manodopera per il caporalato. In questo contesto, Coldiretti sottolinea la necessità di superare il sistema del “click day” e di impedire ai datori di lavoro, che in passato hanno richiesto il nullaosta per lavoratori stagionali senza poi assumerli, di presentare nuove domande. È altresì indispensabile un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nelle attività di controllo e verifica, l’introduzione di un limite alle richieste che possono essere presentate dai singoli cittadini e l’esclusione dal regime delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi per lavoro subordinato. Gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agricolo sono in crescita – afferma Salvan -. Il cibo è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. È fondamentale conoscere le criticità che possono toccare l’agroalimentare sotto il profilo delle illegalità e della criminalità; altrettanto importante è però prevenire le condizioni che possono esporre le aziende agricole a questi fenomeni – conclude Salvan – è necessario quindi garantire l’equa distribuzione del valore sugli attori della filiera, a partire dal produttore, e creare politiche attive che consentano alle imprese di non trovarsi in difficoltà ad esempio nel reperimento della manodopera, che spesso è straniera e senza possibilità di trovare banalmente un alloggio in cui abitare”.