La dottoressa Evelina Tacconelli, responsabile del reparto di Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera di Verona – che sta per prima utilizzando le cure con gli anticorpi monoclonali – nel corso della consueta conferenza stampa del governatore Luca Zaia ha fatto il punto della situazione. “A febbraio e marzo non abbiamo avuto un aumento di mortalità confrontandoli con gli stessi periodi antecedenti al 2020. Su 420 dosi di monoclonali in Veneto Verona ne ha somministrate 115, equamente divise tra uomini e donne. Si tratte di persone con più di 70 anni con una sintomatologia e fattori di rischio. Dai dati, una categoria come questa portava a un 27% di ricovero con un 5% di mortalità. Noi ne abbiamo ricoverati 14 su 30-35 attesi e nessun decesso su sei-sette attesi. I pazienti vengono presi in carica su indicazione del medico di medicina generale. Abbiamo avviato uno studio che faremo anche su over 50 con sintomatologia. Lo studio è di natura nazionale ma è condotto da noi, col grande contributo della rete infettivologica veneta Tutti i dati confluiranno a Verona”.
“L’anticorpo monoclonale’, ha aggiunto la dottoressa Tacconelli, “è efficace se utilizzato subito, nelle prime fasi della malattia”. Capitolo scuole. “La didattica al 100%? Non possiamo farne soltanto una questione di contagio. I ragazzi in didattica a distanza da tanto tempo hanno avuto danni culturali e psicologici. C’è stato un aumento di casi di bulimia e anoressia molto elevato. Penso che sia più utile riaprire che non riaprire”.
IL BOLLETTINO
I dati, al solito, sono condizionati dal rallentamento della raccolta durante il fine settimana. Il Veneto registra 497 nuovi contagi e 7 decessi. Sono stati analizzati 10.786 (rispetto alla media di 35-40 mila giornalieri) e il tasso di positivi è al 4,61%. Scende ancora la pressione sugli ospedali: i pazienti Covid sono in totale 1.759 (-7), dei quali 1.495 ricoverati nei reparti non critici (-8), e 264 nelle terapie intensive (+1). I soggetti attualmente in isolamento domiciliare sono 26.522 (+78).
ZAIA E LA VACCINAZIONE
Dopo la due giorni di vaccinazione ad accesso libero per gli over 80, ora il Veneto punta a dare “una bella accelerata per chiudere gli ultra 70enni”. Lo ha annunciato Zaia, il quale ha chiarito che la Regione non intende aprire le prenotazioni per gli over 60 finché non avrà completato la vaccinazione degli over 70. Che sono “circa 490.000 persone che contiamo di vaccinare velocemente”, anche perché, ha evidenziato il governatore, “abbiamo meno domiciliari rispetto agli ultra 80enni”. In Veneto, ha proseguito Zaia, “c’è una disposizione: finché non si finisce il target non se ne comincia una nuovo. Quando avremo vaccinato gli over 60 avremo messo in sicurezza il 90% dei nostri problemi”. Il Veneto oggi ha circa 103.000 dosi in magazzino, di cui 33.198 dosi di AstraZeneca, 49.445 di Pfizer e circa 21.000 di Moderna. Mercoledì è previsto un nuovo arrivo di Pfizer, circa 126.000 dosi, mentre da lunedì dovrebbero arrivare 50 mial dosi in più di Pfizer alla settimana. “Il 29 aprile arriveranno 181.350 dosi, il 6 maggio 171.990 e altrettante il 13 maggio”. Con la riapertura della scuola torna a preoccupare il settore trasporti. “Qui bisogna mettere mano al tema delle scuole e dei mezzi pubblici”, ha affermato Zaia, “perché in Veneto abbiamo 2-700 mezzi schierati per un’apertura al 50 per cento in Dad e in 50 per cento in presenza con la capienza dei mezzi prevista al 50% abbiamo aggiunto 500 autobus dei privati e assunto oltre 230 stewart per la gestione delle code alle fermate”.