Capitale umano? Una risorsa Va tutelato offrendo servizi di supporto alle famiglie che lavorano

Nell’era della velocità, del cambiamento inarrestabile e della tecnologia più avanzata, il capitale umano continua a rappresentare la risorsa più preziosa per le aziende. L’insieme delle conoscenze, delle abilità e delle esperienze dei dipendenti è un bagaglio di inestimabile valore e necessita di essere tutelato: investire nel benessere e nella crescita professionale dei propri dipendenti costituisce un biglietto vincente per affrontare le sfide del mercato odierno, non solo perché favorisce un miglioramento immediato della produttività, ma anche perché crea le condizioni adatte a garantire la sostenibilità e la competitività delle aziende nel lungo periodo. Ma a fare la vera differenza potrebbero essere aspetti quali le politiche di welfare aziendale, che possano offrire servizi di supporto alla famiglia e che possano giocare un ruolo chiave nella lotta a quello che rappresenta forse il fenomeno più pericoloso per l’economia dei nostri tempi: l’inverno demografico. Un trend che affligge numerosi paesi sviluppati, Italia inclusa, e si manifesta con un progressivo calo delle nascite e un conseguente invecchiamento della popolazione. Precarietà lavorativa ed economica, difficoltà a conciliare lavoro e famiglia e assenza di supporto alla genitorialità sono solo alcune delle cause di questo fenomeno preoccupante e in rapida crescita. E gli effetti sul lungo periodo potrebbero essere devastanti: la riduzione della popolazione attiva e l’aumento di quella anziana potrebbero non solo mettere a rischio il sistema di solidarietà intergenerazionale, ma anche portare a una perdita di dinamismo e di innovazione, mentre la diminuzione della forza lavoro e il calo della domanda interna porterebbero a una brusca frenata della crescita economica e della competitività del paese. Una lezione magistrale su come far fronte a questa tendenza distruttiva l’abbiamo ricevuta dai paesi del Nord Europa che, noti per gli avanzati sistemi di welfare e le politiche di parità di genere, hanno adottato strategie efficaci sfruttando appieno il potenziale dell’occupazione femminile. Elemento chiave del successo nordico è infatti rappresentato da politiche integrate che facilitino la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, come congedi parentali lunghi e flessibili, che possono essere condivisi tra i genitori e che permettono alle madri di rientrare al lavoro senza perdere opportunità di carriera, incoraggiando i padri a partecipare attivamente alla cura dei figli. Non sono da trascurare poi servizi per l’infanzia di alta qualità, pubblici e sovvenzionati, progettati per essere accessibili e convenienti, e legislazioni che promuovono la parità di retribuzione e di opportunità di carriera, e che incoraggiano le aziende a implementare politiche di inclusione, creando un ambiente di lavoro equilibrato e rispettoso. Non è un caso che tali paesi abbiano un’altissima percentuale di donne in posizioni di leadership, sia nel settore pubblico che in quello privato, aspetto che crea modelli di ruolo positivi e incoraggia le giovani donne a perseguire carriere ambiziose. Un esempio, insomma, che tutti dovremmo seguire. Tiziana Recchia* *Fondatrice, titolare e amministratrice di Cassiopea. Da oltre 30 anni business e life coach, si occupa di formazione e supporta le aziende nei momenti di cambiamento. Collabora con la redazione de “La Cronaca” per portare il suo punto di vista esperto nel mondo del business. Scopri il servizio di consulenza più adatto alle tue esigenze su www.cassiopeaweb.com, o contattami direttamente, scrivendo a tiziana@cassiopeaweb.com o chiamando il 347 1513537.