Il sindaco Federico Sboarina ha inviato al Ministero per i Beni culturali la candidatura a “Capitale italiana della Cultura” per il 2021. Questa prima fase prevede la sottoscrizione della manifestazione di interesse per partecipare al bando emesso dal Mibact. Entro il 2 marzo 2020 dovrà essere inviato il dossier che illustra la proposta di Verona. “Come ho sempre detto, l’occasione del bando Mibact per la nostra città ha una valenza particolare – ha detto il sindaco -. Per noi è lo strumento attraverso il quale riunire le progettualità culturali cittadine in un unico contenitore. Verona ha già una sua collocazione in ambito nazionale, non ci serve la candidatura per accrescere la nostra fama. Partecipare al bando, serve invece per dare nuovi stimoli e nuova creatività a tutti gli stakeholder. Anche il recente rapporto sulla Qualità della vita dimostra che il lavoro di squadra porta grandi risultati, c’è molta carne la fuoco per creare un dossier che valorizzi al massimo il nostro patrimonio culturale e artistico. Non vogliamo presentare un elenco di eventi o manifestazioni, ma dare vita a un progetto per un percorso virtuoso partendo da 21 luoghi di Verona di grande interesse storico e urbanistico, anche fuori dai circuiti turistici soliti. A questo si aggiungeranno le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, che scadono proprio nel 2021 e che ci vedono già collaborare con le città di Firenze e Ravenna. La candidatura e le celebrazioni dantesche, quindi, rappresentano una straordinaria occasione per lavorare insieme ai molti soggetti attivi in città per raggiungere insieme un grande obiettivo”. “Nel dossier c’è la volontà di puntare sulla valorizzazione dei patrimoni di pietra di Verona – ha detto l’assessore Francesca Briani –, intesi come mura, pietre e fossili. Questi percorsi si intersecheranno con le manifestazioni dantesche che partiranno già a fine gennaio per concludersi a settembre 2021 e che vedono Verona grande protagonista. Innovazione e discontinuità faranno parte della nuova progettualità”.