Da nord a sud, da Scicli a Pieve di Soligo ma anche e soprattutto Bari, Taranto, Isernia, L’Aquila, Ancona e Arezzo. L’elenco delle ventisette concorrenti di Verona in corsa per il titolo di Capitale della cultura italiana per l’anno 2022, reso pubblico oggi, attraversa l’intera gamma delle casistiche possibili che un Paese come l’Italia potrebbe offrire.
Città d’arte, borghi medievali e rinascimentali, luoghi di villeggiatura e località depresse, post-industriali, che attraverso l’assegnazione vorrebbero riposizionare le potenziali attrattive del territorio. La lista delle candidature perfezionate è stato pubblicato dal ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo. Entro il 12 ottobre una commissione avrà il compito di scremare le dieci finaliste. L’assegnazione definitiva avverrà esattamente un mese dopo. Nel frattempo l’attuale capitale, Parma, per ovvie ragioni legate all’emergenza Covid-19, resterà tale anche 2021, mentre per il 2023, in segno di solidarietà, sulla spinta emotiva l’assegnazione è già attribuita alla coppia composta da Bergamo e Brescia.
Il dossier “Verona 2022. La Cultura apre nuovi mondi”, presentato il 19 luglio in Darsena, è strutturato da ventidue progetti che coinvolgono la città sul piano sociale, urbanistico, ambientale, economico e ovviamente turistico. Un disegno trasversale, che coinvolge molti attori e gli asset storico-artistici e apre all’innovazione e la creatività. Ecologia, urbanistica, ambiente, Verona 2022 propone un salto di qualità che guarda ben oltre la standardizzazione di un’offerta massificata. “Una città che deve essere consapevole, come ha sottolineato il sindaco Federico Sboarina, parafrasando scherzosamente il Romeo shakespeariano, che “c’è un mondo fuor da queste mura che apprezza Verona”. Con Verona in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022, che vale anche un milione di euro di contributi per la realizzazione del progetto, ci sono Ancona, Arezzo, Arpino (FR), Bari; Carbonia (CA) , Castellammare di Stabia (NA) , Cerveteri (RM); Fano (PU); Isernia; L’Aquila, Modica (RG), Molfetta (BA), Padula (SA), Palma di Montechiaro (AG), Pieve di Soligo (TV), Pisa, Procida (NA), San Severo (FG), Scicli (RG), Taranto, Trani (BAT), Trapani, Tropea (VV), Venosa (PZ), Verbania (VB), Vigevano (PV), Volterra (PI). P.S.
Sboarina: “punto-chiave del mio programma”
“Il rilancio della cultura è uno dei punti fondanti del mio programma- commenta soddisfatto il sindaco-. E la candidatura ne è la prova concreta. Il dossier, scritto tra febbraio e marzo in piena pandemia, riassume tutti i grandi cambiamenti culturali già in atto e quelli che stiamo preparando. Per la prima volta anche l’urbanistica entra nella dimensione di ripensamento generale della città e della sua crescita. Ricordo, che il lavoro per la candidatura ha radunato una rete importante di realtà cittadine. La gara è partita e vedremo cosa succederà, intanto per la nostra città c’è la consapevolezza delle molte potenzialità che stiamo facendo crescere”