“Ancora tonnellate di rifiuti abbandonati in Veneto: la Regione fa bene a costituirsi parte civile nei processi, ma non è sufficiente. Occorrono azioni più incisive sul fronte della prevenzione, perché questo fenomeno è in continua crescita e sempre più spesso c’è la mano della criminalità organizzata”. Ad affermarlo sono i consiglieri regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon che hanno presentato un’interrogazione partendo dall’ultima inchiesta della Procura di Venezia che ha portato al rinvio a giudizio di quattro persone che utilizzavano capannoni e piazzali nelle zone artigianali di Cologna Veneta, Rovigo e Remanzacco (Udine), per scaricare illecitamente 500 tonnellate di rifiuti classificati anche come ‘speciali’, dai residui di carcasse di automobili alle lastre di cemento amianto. “Abbiamo più volte lanciato l’allarme sulla trasformazione di capannoni e magazzini abbandonati, 11mila in tutto il Veneto, in discariche abusive dove vengono stoccati materiali di ogni genere con rischi per la salute oltre che per l’ambiente; abbiamo evidenziato la necessità di un piano straordinario di monitoraggio dei capannoni vuoti chiedendo risorse adeguate ma non ci è stato dato ascolto. Il contrasto a questo business criminale deve diventare una priorità per le istituzioni, non può essere lasciato esclusivamente all’opera della magistratura. È giusto che la Regione si costituisca parte civile nel procedimento penale, però a nostro giudizio non basta: bisogna agire prima, evitare che le zone industriali abbandonate finiscano in mano alla criminalità organizzata, diventando enormi discariche e potenziali bombe a orologeria”.