I veronesi oggi si dividono in tre categorie: quelli favorevoli al filobus, i contrari, e quelli a cui non gliene frega niente, un po’ per disinteresse verso le cose cittadine e un po’ perché credono che come tutte le altre grandi opere promesse negli ultimi anni non vedrà mai la luce. “ intanto io pago!” I politici di Palazzo Barbieri se ne stanno dicendo di tutti i colori. Il sindaco, dopo aver annunciato che il progetto andrà adattato alle esigenze post-Covid, è comunque determinato ad andare fino in fondo. Con lui buona parte della maggioranza ma non tutta: c’è anche chi mugugna. Le opposizioni invece lo bombardano: dall’inquieto Tosi, all’ingellatissimo Croce (lo stesso che fino all’altro giorno sosteneva Sboarina il quale lo aveva messo a capo dell’Agsm), al Pd, fino al ‘compagno’ Bertucco che però nel 2017 si riuniva al ristorante Tabià con Sboarina per paura che alla fine vincesse la Bisinella. E’ la politica, bellezza! I social si dividono in due categorie: c’è chi odia Chiara Ferragni e chi la idolatra. Noi andiamo al sodo e ne riconosciamo lo straordinario merito di trasformare in oro tutto ciò che tocca, come Re Mida. Potrebbe farlo anche col filobus: perché anziché tante conferenze stampa (chi le ascolta?), chi di dovere non pensa ad ingaggiare la bionda influencer per piazzarla davanti ai cantieri, agli alberi segati, a quelli ripiantati, al deposito dei mezzi, ai pali dello stadio?
Gli Uffizi di Firenze l’hanno chiamata e la Venere di Botticelli dell’Instagram in pochi giorni ha fatto crescere il numero di visitatori del 27%, soprattutto giovani. L’operazione, di certo, non è stata gratuita. Ma chi più spende meno spende. Per di più la Ferragni a Verona è di casa: Fedez le ha chiesto di sposarla sul palco dell’Arena. La sorella, Valentina, è stata incaricata dalla Regione Veneto di rilanciare il turismo. Assumendo la Ferragni, di sicuro Sboarina si guadagnerebbe il voto delle ventenni e la ribalta nazionale e ospitate nei talk-show: sarebbe l’occasione per mettere piede anche in quelli politici. E a quel punto lascia che Tosi e Bertucco parlino… A.G.