Sarà una serata dedicata alla canzone francese e italiana quella che Giangilberto Monti e Cesare Capitani, con la partecipazione straordinaria al pianoforte di Davide Zilli, porteranno sabato 17 febbraio alle ore 20.30 a Verona (Fonderia Aperta Teatro, via del Pontiere 40).
Il trio metterà in scena una narrazione bilingue tra ironia e poesia, raccontando quel sottile fil rouge che legò indissolubilmente la cultura e la chanson d’oltralpe al migliore cantautorato italiano. Monti, Capitani e Zilli partiranno dall’età dell’oro della canzone francese, quando musica, poesia, teatro, jazz, cinema e impegno civile si mescolavano creando un connubio di generi e stili, un’arte unica e inimitabile, per terminare con la nascita del cantautorato italiano. Il racconto mostrerà l’influenza che ebbe il repertorio della chanson sulla creatività musicale italiana, e viceversa: le storiacce da strada di Aristide Bruant, le provocazioni poetiche di Serge Gainsbourg, i testi disperati di Édith Piaf e Leo Ferré, l’ironia di Boris Vian e Georges Brassens, le strofe strappacuore di Charles Trenet e Georges Moustaki, fino agli esordi della scuola ligure di Paoli, Tenco, Lauzi e De André.