La filovia spacca Borgo Venezia, aveva titolato qualche giorno fa la Cronaca di Verona. E infatti con l’avvicinarsi della data dei lavori, insorgono residenti e commercianti di via Pisano, in Borgo Venezia di fronte alla concreta prospettiva di vedersi la strada chiusa per 120 giorni, vale a dire 4 mesi.
A chiedere l’anticipo dei lavori, previsti nel 2025 è stata la sesta Circoscrizione: in via Pisano, il manto stradale è ammalorato, e attendere l’intervento, come previsto da cronoprogramma, non solo non conviene ma diventa improponibile.
E così il presidente di AMT3, ha concordato con la ditta appaltatrice nuove date scadenziate da tempi certi.
I lavori, la cui partenza era prevista nel 2025, inizieranno invece tra poco, nella seconda settimana di marzo e si protrarranno per circa 120 giorni, in cui la viabilità sarà riservata ai soli residenti e frontisti. Nuovi incontri con i cittadini sono previsti nei prossimi giorni da parte del presidente Mazza e dell’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari.
Basterà tutto questo a tranquillizzare residenti e commercianti che sono sul piede di guerra?
“Con la gestione dei cantieri del filobus in Borgo Venezia abbiamo l’ennesima dimostrazione di arroganza e incapacità organizzativa dell’amministrazione, che senza nessun tipo di coinvolgimento di commercianti e cittadini ha cambiato la pianificazione dei lavori. Una decisione calata dall’alto che ora porterà notevoli disagi al quartiere”, dice il consigliere comunale della Lega Nicolò Zavarise, che ha incontrato alcuni residenti: “In via Pisano i lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2025, questo era stato comunicato e questo i cittadini sapevano”.
“In realtà, il quartiere ha appreso dai giornali che l’intervento inizierà a brevissimo, nel mese di marzo. Dato che il cantiere comporterà inevitabili disagi, sarebbe stato opportuno condividere queste variazioni di date con i residenti. E invece ancora una volta sono palesi la totale disorganizzazione di questa amministrazione nella gestione degli interventi e l’altrettanto totale disinteresse verso i cittadini”.
“Inoltre” conclude Zavarise “nulla è stato predisposto da Palazzo Barbieri o dalla circoscrizione per alleggerire i disagi che verranno causati a livello viabilistico, e anche a livello imprenditoriale a tutti coloro che hanno attività in questa zona”.
“Una delle situazioni che maggiormente contestiamo” ha aggiunto Marco Rigo, consigliere Lega in sesta circoscrizione “è che questo cambio di date è stato concertato tra la presidente della circoscrizione e l’assessore Ferrari, senza però che ne fosse informato né il consiglio di quartiere né tantomeno il consiglio di amministrazione di AMT. Un comportamento ingiustificabile che ha generato numerose proteste dei residenti e dei commercianti che non avranno il tempo materiale di programmare nemmeno lo stretto necessario per il prosieguo delle proprie attività”.