Campedelli-Pellisier: braccio di ferro. La complicata eredità del Chievo Il nodo verrà al pettine in estate quando verrà messo all’asta il marchio Chievo

LUCA CAMPEDELLI

L’eredità del Chievo manda in fibrillazione il mondo calcistico veronese. Ha coinvolto, coinvolge e coinvolgerà molte squadre semi dilettantistiche di casa nostra. E il braccio di ferro tra, da una parte l’ex presidente Luca Campedelli e dall’altra l’ex bandiera Sergio Pellissier, sembra riservare ancora grossi colpi di scena.
Come si sa, il tandem Pellissier-Enzo Zanin, altra figura legata alla storia della società della Diga, ha dato vita alla Clivense, nome in qualche modo imposto dal curatore fallimentare che ha impedito l’utilizzo del nome Chievo. La Clivense ha dato avvio ad una sorta di azionariato popolare che ha permesso al sodalizio appena sorto, dopo aver vinto il campionato di Terza categoria, di acquistare l’Eccellenza dal San Martino Speme, appena retrocesso dalla serie D. La Clivense che ha un accordo per l’utilizzo della stadio della Vittoria di San Martino Buonalbergo per altre due annate, ha vinto il campionato e nel prossimo giocherà in serie D.
Ma con le mani in mano non è rimasto nemmeno Campedelli. Tramite il suo uomo di fiducia, l’ex team manager Marco Pacione, un passato importante da calciatore anche nelle fila dell’Hellas, ha raggiunto un accordo con il Sona, altra formazione militante in serie D. La partnership prevedeva l’utilizzo del nome Sona Chievo, i campi di allenamento erano quelli del centro sportivo del Bottagisio ma anche qui intervento del curatore fallimentare e divieto di utilizzare la dicitura Chievo. Progetto che, di fatto, si è arenato, Sona retrocesso e che, secondi gli ultimi rumors, non sarebbe nemmeno in grado di iscriversi al prossimo torneo di Eccellenza.
Crocevia del braccio di ferro sarà l’estate quando verrà posto all’asta il marchio Chievo. Pellissier dopo la vittoria del campionato è stato lapidario. “Noi ci saremo ma non vorremmo vedere offerte da parte di chi il Chievo ha fatto fallire”. Ma di certo Campedelli è pronto a gettarsi nell’asta anche perchè, nel frattempo, la sua volontà di tornare a fare calcio si è concretizzata a Vigasio. Anche qui piazza che in passato ha militato in serie D e che ora è in Eccellenza. Al Vigasio con un ruolo dirigenziale è arrivato Pacione e i beni informati dicono che nei pressi del campo vi sia un container con materiale sportivo che riporta il nome della prossima società, Vigasio Chievo. Non solo ma nel braccio di ferro con la Lega del presidente Gravina, grande nemico di Campedelli, pare che ci sia raggiunta una sorta di compensazione. All’ex presidente della società della Diga sarebbe stato offerto un posto nel calcio professionistico con la possibilità di iscrivere la società in C ma che lo stesso Campedelli abbia scelto la D con il Vigasio che nel frattempo si vedrà inserire sempre più uomini vicini a Campedelli. Allenatore non più Filippo Damini ma Nicola Zanini, secondo Fabio Moro, ripercorrendo passo per passo quel progetto sfumato a Sona.
Un’eredità pesante e combattuta quella del Chievo. Che sta sconvolgendo la geografia del calcio veronese.

Mauro Baroncini