Non fosse un po’ troppo macabro verrebbe da dire che fa più notizia da morto che da vivo. La scomparsa dal calcio che conta del Chievo lascia aperte insanabili ferite e, soprattutto, profonde divisioni. Il quadro è ben chiaro, definito. Da una parte l’ex presidente Luca Campedelli, con lui anche quello che è stato il team manager della formazione gialloblù Marco Pacione, intenzionato a continuare la storia del Chievo attraverso però il Vigasio, ambiziosa società che lo scorso anno ha militato nel campionato di Eccellenza per questo l’appuntamento è per mercoldì 7 giugno alle 18 al Bottagisio. Dall’altra parte l’ex bandiera Sergio Pellissier, con lui anche un nome storico della società della Diga come Enzo Zanin, che ha fondato la Clivense portandola ora ai margini del professionismo visto che la formazione allenata da un altro ex come Allegretti giocherà il prossimo anno in Serie D. Di certo l’eredità morale sembra essere in possesso della creatura di Pellissier. Sin dal campionato di Terza categoria giocato sul campo di via Sogare adiacente al Bentegodi il tifo organizzato della North Side ha seguito in massa la Clivense accompagnondola anche quest’anno a San Martino Buonalbergo. Uno zoccolo duro di qualche centinaio di tifosi che nel braccio di ferro Campedelli-Pellissier ha fatto una netta scelta di campo «Giù la mani dal nostro Chievo». Così recita lo striscione esposto nei giorni scorsi dal North Side ’94 davanti alla sede del Vigasio e davanti alla concessionaria di auto Zaffani Car di Vigasio, quest’ultimo presidente della società biancazzurra. Dunque i tifosi del North Side hanno fatto capire ancora una volta da che parte stanno. “Abbiamo scelto di sostenere un progetto “nuovo”, ma che in realtà profumava di quella stessa magia che ha sempre caratterizzato la nostra esistenza- si legge in un comunicato stampa – Ora vogliamo parlare a tutti i tifosi del Chievo, dimenticandoci di questi anni e della guerra fratricida che ha diviso il mondo clivense. Il Vigasio è un club quasi centenario con la sua storia, con un presidente che è tutto fuorché un “uomo Chievo”, vedasi la sua affiliazione con l’Hellas Verona». Dall’altra la Clivense, “persone che hanno vissuto anni con la nostra squadra cucita sul petto, che nasce e fonda le sue radici nella passione del Chievo che fu”. La conclusione sa di pietra tombale tra la tifosera organizzata e Campedelli perché se gli concedono “gratitudine per cioè che ha saputo fare” ricordandone tuttavia “gli errori che hanno portato alla fine della squadra”, affermano perentoriamente di non voler “consegnare la nostra storia in mani estranee”.
Mauro Baroncini