Si avvicina il 23 giugno, giorno in cui Luca Campdelli saprà (finalmente), forse per sempre, il destino del suo Chievo.
Per adesso, gli stati d’animo sono diversissimi. C’è chi vede possibile, addirittura, un ritorno in serie C, chi si “accontenta” di un risarcimento economico per un danno evidente, riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato. Il Chievo, attraverso i suoi legali, ha citato la Figc chiedendo qualcosa come 140 milioni di euro.
La Figc deve trovare una via d’uscita, tanto più se anche il 23 il giudizio dovesse essere favorevole al Chievo. Che potrebbe davvero accampare grandi diritti: la perdita della serie B, i giocatori svincolati d’ufficio, l’azzeramento del patrimonio.
Ecco perchè la partita resta apertissima. La sensazione è che, visti i tempi lunghi della burocrazia, sarà difficile riammettere il Chievo se non in B, magari in C, dove pure molte società sono in difficoltà. Più facile pensare a un robusto risarcimento economico che potrebbe compensare in qualche modo un torto ora riconosciuto anche dai giudici.