Campagna di obiezione

Dopo 10 anni dall’ultima Arena di pace e disarmo, Verona torna ad essere la capitale del pacifismo.
Nell’occasione dell’assemblea del 18 maggio, il Movimento Nonviolento ha lanciato la Campagna di Obiezione alla guerra.
«Dichiaro fin da questo momento, con atto formale, la mia obiezione di coscienza alla guerra e alla sua preparazione. Non sono disponibile in alcun modo a nessuna chiamata alle armi». È questo il cuore della dichiarazione di obiezione di coscienza: una risposta, immediata e convinta, alle dichiarazioni del Capo di Stato maggiore, il generale Masiello, secondo il quale “l’Esercito italiano va potenziato: servono più tecnologie e più soldati”.
Per i pacifisti un chiaro messaggio al governo per avere più fondi per il comparto militare, come se non bastassero i 28 miliardi previsti per il 2024, e un avvertimento per l’opinione pubblica, che si prepari a provvedimenti da mobilitazione pre bellica, come il ripristino della leva.
La procedura per dichiararsi obiettori di coscienza è semplice: si compila e si sottoscrive la Dichiarazione di obiezione, che viene mandata ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, al Ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.
Tra i testimoni della Campagna, ci sono anche due volti veronesi noti, il critico musicale Enrico de Angelis, e il fisico Carlo Rovelli. Una testimone internazionale è la dissidente bielorussa Olga Karatch, premio internazionale Alexander Langer, e candidata al Nobel per la Pace, che sarà presente in Arena e all’Assemblea dei Movimenti Popolari che si terrà il giorno prima in Fiera. Nei primi giorni di campagna, sono già migliaia le dichiarazioni compilate e raccolte.