Ogni anno, in Europa, vengono venduti 2,6 miliardi di calzature e circa 1,5 milioni di queste vengono buttate. Il riciclo è un processo costoso in termini ambientali e le calzature sono fatte di pelle, tessuto e polimeri, materiali difficili da separare e di difficile riutilizzo, oltre ad avere un degradamento molto lungo.
Partendo da tali presupposti, le due Associazioni, Calzolai 2.0 (aderente a Confartigianato), forte di quasi cinquecento soci calzolai aderenti, e Calzolai Italiani, più operativa e dedicata ad iniziative di promozione e formazione con centinaia di soci, hanno indetto per lunedì 31 maggio la “Giornata Nazionale della riparazione”, con lo slogan #ioriparo, iniziativa che giunge alla seconda edizione. “Un’idea – spiega Paride Geroli, Presidente di Calzolai 2.0 e dei Calzolai di Confartigianato Imprese Verona – che oltre a puntare a rilanciare la riparazione di calzature in questa nuova fase di ripartenza dopo un anno e mezzo di pandemia, poggia le sue fondamenta sull’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu. Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura. Tre le strategie principali dell’economia circolare – sottolinea Geroli – ci sono: dare priorità a risorse rinnovabili e recuperare e massimizzare l’uso del prodotto”.