Scenari contrapposti, ma destini incrociati. Tra il Mario Berti di Caldiero e il Borgo della Vittoria di San Martino Buonalbergo la distanza è di pochi chilometri ma quella in classifica tra il Caldiero e la Clivense è di ben 16 punti.
Tanti, tantissimi, davvero troppi per quelle che erano le previsioni della vigilia.
Le nostre due rappresentanti della serie D avevano iniziato questo campionato con ambizione ma senza proclami. Il Caldiero, alla sua quinta stagione nella D, veniva da un’annata in chiaroscuro e, soprattutto, era alla sua prima esperienza nel girone B, quello che raggruppa le squadre delle Lombardia.
La Clivense, pur vero neopromossa, aveva ereditato la storia, la passione, compresa la nutrita tifoseria, del defunto Chievo. L’idea di Enzo Zanin e Sergio Pellissier aveva fatto breccia. Con il crowdfunding la società aveva raccolto, compresa la seconda tranche della scorsa estate, qualcosa come all’incirca un milione di euro e 900 soci da imbarcare in un progetto baldanzoso, riportare chi aveva raccolto il testimone del Chievo tra i professionisti.
Tanto entusiasmo, la vittoria nel campionato d’Eccellenza, dopo aver acquisito il titolo sportivo del San Martino e la nuova avventura in serie D.
Ma se da una parte, quella del Caldiero, il Natale è trascorso sereno e con il sogno di poter nella prossima stagione approdare tra i professionisti, in casa Clivense la crescita della squadra e quella della società sembra aver avuto un’indubbia frenata.
La Clivense ha un solo punto di vantaggio dalla zona playout e ha chiuso l’anno con la sconfitta interna contro la capolista Arconatese. Ma, soprattutto, i segnali del calcio mercato danno indicazioni ben precise. Quelle che erano le vedette, i giocatori giunti in estate e dalle grandi potenzialità, hanno lasciato la Clivense. Addio agli attaccanti Diallo e Guidone e al talentuoso centrocampista Osorio. In arrivo giovani volenterosi ma tutti da verificare in serie D.
E’ una scommessa, un azzardo sul quale dovrà lavorare il tecnico Riccardo Allegretti. E il cambio di obiettivo in corsa è stato netto. Da una stagione ambiziosa, ad una di consolidamento, dal sogno C a quello di mantenere la D. Diversa la realtà nella vicina Caldiero.
Anche qui qualche giusta ambizione al via del campionato i termali la cullavano. Il mercato aveva stravolto il gruppo affidando ad un tecnico di ritorno come Cristian Soave, di nuovo sulla panchina dei gialloverdi dopo tre stagioni.
Mai ambizioni, tuttavia, erano ben riposte. Caldiero che nell’ultima sortita dell’anno ha superato i bergamaschi del Villa Valle, squadra che non perdeva e non subiva gol da sette giornate e che grazie a questo successo si è portato alle spalle della capolista Arconatese, una lunghezza in più della Varesina e quattro in più di Piacenza e Pro Palazzolo.
Gli obiettivi, dunque, appaiono diversi. A Caldiero il sogno prende più forma, per la Clivense la voglia di uscire al più presto da un brutto incubo.
Mauro Baroncini