Il primo grande successo dei fratelli Vanzina è stato “Arrivano i Gatti”, spassosa commedia interamente ambientata a Verona girata nel 1980 con protagonisti i “Gatti di vicolo Miracoli”, Jerry Calà, Franco Oppini, Nini Salerno e Umberto Smaila. Anche per Calà, quello, è stato il trampolino di lancio verso una carriera costellata di successi. La consacrazione, per l’attore-cantante nato a Catania e veronese d’azione, è arrivata nei panni di Billo, il pianista play boy di “Vacanze di Natale 83”, primo cinepanettone girato dai Vanzina. Da lì in poi, per Calà, e per i Vanzina, sarebbe stato un successo dietro l’altro. La morte di Carlo, fratello minore di Enrico, ha profondamente addolorato Jerry: «Era una persona gentile» dice commosso. «Era un signore elegante che ha portato in auge negli anni ’80 la commedia italiana dipingendo affreschi della nostra società. Il suo segno resterà per sempre». Poche ore prima di ricevere la notizia della scomparsa di Carlo Vanzina, Calà aveva difeso a spada tratta il nuovo esecutivo gialloverde Lega-5 Stelle e aveva puntato il dito contro quello passato: «Tutti in televisione si chiedono dove troverà questo governo i soldi per mantenere le promesse elettorali» aveva scritto su Twitter. «Basterebbe che il precedente governo svelasse dove ha preso tutti quei miliardi per salvare le banche». Immediato il retweet del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, al quale non è sembrato vero – seppur per pochi secondi – di rubare la scena mediatica al rivale degli Interni Matteo Salvini. «Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi» ha commentato il pentastellato. È la politica pop che probabilmente avrebbe ispirato i futuri successi dei registi Vanzina. Nel frattempo la nuova canzone di Calà, “Un’altra estate che va”, sta diventando un tormentone. Il singolo, lanciato in radio e negli store digitali venerdì, oltre che dallo showman è firmato da Daniele Lazzarin (Danti) e Riccardo Garifo (Roofio). Si tratta di una nuova collaborazione dopo il successone del brano “Ocio” (a cui aveva partecipato anche J-Ax), che aveva fatto incetta di visualizzazioni sul web, ben 4 milioni in una sola settimana. «Questa canzone è incredibile, la vorrai sentire ogni giorno e non riuscirai a farla uscire dalla tua testa» dice Jerry. «È una canzone ironica che gioca sulla differenza generazionale. Quante volte avete sentito dire da una persona più grande l’esclamazione “ai miei tempi”… . “Ai miei tempi c’era l’odore del mare e il sapore di sale, i ragazzi di oggi invece per navigare usano i giga…”. Capitooo?!
Calà, libidine e tristezza. Jerry difende il governo gialloverde, lancia la nuova hit e piange Vanzina.
Lo showman veronese d’adozione se la prende con gli ultimi esecutivi di sinistra colpevoli di aver speso miliardi per salvare le grandi banche. “Un’altra estate che va” sta diventando un tormentone in spiaggia e nelle discoteche. La commozione per la morte di Carlo, l’amico regista.