“Il percorso di transizione ecologica e digitale e l’innovazione nel settore della meccanizzazione agricola può essere avviato grazie al Pnrr e al fondo di 500 milioni di euro previsti, ma affinché questa prima fase possa centrare l’obiettivo dobbiamo essere consapevoli che i fondi vanno impiegati al meglio, dando la precedenza a chi, come le imprese agromeccaniche professionali, ha una visione complessiva del processo di innovazione ed è al servizio del settore agricolo”.
Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) e di Apima Verona, che ricorda come le circa 18mila imprese agromeccaniche professionali rappresentate dal sindacato svolgano il 98% dell’attività di raccolta delle colture in campo e oltre il 70% delle attività di spandimento dei reflui e delle principali attività di agricoltura di precisione.
“Le risorse messe a disposizione in questa prima fase per la rivoluzione digitale in agricoltura non sono molte – commenta il vicepresidente vicario di Cai, Sandro Cappellini -. Chi sarà chiamato a gestire i fondi avrà l’imperativo di individuare le imprese agromeccaniche professionali quali principali destinatari delle risorse, così da ottimizzarne l’uso e accelerare in chiave di agricoltura 4.0”.