“Quarant’anni di impegno e di lotta hanno portato al pieno riconoscimento della natura agricola dei lavoratori dipendenti dalle imprese agromeccaniche. Finalmente l’Inps con circolare numero 56 del 23 aprile scorso ha stabilito che ciò che conta è l’attività svolta dai lavoratori, indipendentemente dall’inquadramento del datore di lavoro. Con la circolare si chiarisce esplicitamente che, se il lavoratore svolge attività agricola, va inquadrato in quel campo, con specifico riferimento anche all’attività agromeccanica”.Così si esprimono i dirigenti della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), rallegrandosi per il pronunciamento che mette fine ad una querelle interminabile, iniziata con la legge 92 del lontano 1979. All’epoca i dipendenti delle imprese agromeccaniche, ancora privi di una contrattazione nazionale, erano inquadrati nell’industria, e solo 10 anni dopo furono inseriti nei servizi. “Un inquadramento che non ci ha mai soddisfatto – sottolinea Sandro Cappellini, vicepresidente di Cai – perché trattava in modo diverso lavoratori con le medesime mansioni, che avevano l’unico torto di dipendere da imprese diverse”. Le precisazioni fornite dall’Inps – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai – tagliano la testa al toro anche in relazione ad altre norme, dalla costituzione del rapporto di lavoro, alla sicurezza, dalla sorveglianza sanitaria alla formazione professionale, ponendo finalmente i dipendenti delle imprese agromeccaniche sullo stesso piano degli altri lavoratori del settore agricolo”. Un atto di giustizia, destinato a ridurre significativamente la concorrenza che le attività connesse all’agricoltura facevano alle imprese agromeccaniche professionali, solo grazie alle differenze di inquadramento dei lavoratori, prosegue il massimo rappresentante di Cai. Il riconoscimento dell’attività esercitata crea un precedente importante, perché prescinde dalle classificazioni finora adottate, talvolta derivanti da un’impostazione ideologica, attribuendo il giusto inquadramento in base a criteri oggettivi.