Potrebbe davvero essere una svolta decisiva nella pluritrentennale odissea dell’impianto di trattamento rifiuti di Ca’ del Bue, nelle Basse di San Michele: l’Agsm-Aim, proprietaria dell’impianto, ha reso noto ufficialmente che è partita la produzione di biometano con il primo metro cubo.
Si tratta quindi di una riconversione dell’impianto, nato originariamente con i forni per bruciare il combustibile da rifiuto che doveva essere prodotto dai vari procedimenti installati.
In realtà non ha mai funzionato a pieno regime, i forni sono stati accesi poche settimane, giusto il tempo per rendersi conto che per far andare in temperatura l’impianto si doveva aprire anche il gas metano.
La raccolta differenziata spinta ha impoverito il rifiuto che ha perso buona parte della sua resa calorica (se togli plastica, carta, legno che ti resta da bruciare?) per cui la maggior parte di rifiuto è rappresentato dalla parte organica.
A quel punto, chiusi e dimenticati i forni, ci si è concentrati sull’utilizzo dei biodigestori per la parte umida del rifiuto con la produzione di biogas.
E così ieri ha ufficialmente preso il via l’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Ca’ del Bue: si apre una nuova stagione per questo tribolato impianto costato centinaia di milioni di euro.
Il biodigestore consentirà il trattamento di 40.000 tonnellate/anno di Frazione Organica dei Rifiuti (FORSU) mediante il processo di digestione anaerobica. Una volta a regime, il biodigestore sarà in grado di produrre 3 milioni di metri cubi di biometano che saranno destinati a rifornire le flotte del trasporto pubblico locale: in primo luogo gli autobus di Atv e i mezzi di Amia.
E’ di fatto la svolta green dell’impianto: tramite un processo di digestione anaerobica, il materiale organico verrà trasformato in compost di alta qualità per una produzione annua di 10.000 tonnellate annue (il 75% del quale sarà sostanza secca, 25% acqua), che verranno consegnate alle aziende agricole del territorio.
All’interno dell’area di Ca’ del Bue avverrà il ricevimento del rifiuto organico raccolto nel territorio, il pre-trattamento finalizzato alla separazione dei materiali, il trattamento anaerobico, l’estrazione del biometano, la disidratazione e il successivo avvio della frazione organica digerita per la realizzazione del compost. SEGUE