Si svolge lunedi 9 maggio alle 20,30 presso la Sala Civica della Biblioteca una “tavola rotonda” organizzata da Confcommercio Bussolengo per porre il focus su un tema molto sentito da commercianti e pubblici esercizi: quello dei controlli. L’evento, patrocinato dal Comune di Bussolengo avrà il benvenuto del Sindaco Maria Paola Boscaini con il saluto del Presidente Confcommercio Verona Paolo Arena ed Emanuel Baldo Presidente del sindacato Caffè Bar. Gli onori di casa con il ruolo di moderatori saranno affidati al Presidente As.co Bussolengo Marco Sandrin (nella foto) e al Vice Davide Furlani.
Paolo Caldana, Coordinatore d’area As.co Confcommercio Verona inquadrerà l’argomento in veste di tecnico rispondendo alle domande che emergeranno durante il dibattito. Confcommercio di Bussolengo in una nota sostiene che è giusto che le norme e le leggi siano rispettate e gli operatori onesti, che sono la maggioranza ed operano nella legalità, sono i primi a sostenere l’importanza di standard qualitativi e di sicurezza elevati. Ciò premesso, negli anni si è assistito ad una stratificazione sempre più complessa di normative, direttive europee, adempimenti burocratici che stanno rendendo sempre più complicato gestire un’attività. Oltre al già oneroso carico fiscale fatto di imposte dirette ed indirette, oneri, tasse e concessioni esiste “un’altra tassazione indiretta” derivante dai costi di gestione burocratica da parte dei consulenti e specialisti ormai indispensabili per poter essere a norma con tutti gli adempimenti. Purtroppo molti commercianti lamentano il fatto che spesso alcuni funzionari rischiano di essere troppo zelanti e non adottano quel buon senso apprezzabile dalla gente che lavora. Qualche esempio: il fruttivendolo trentino multato perché ha scritto “fagiolini siciliani” invece che italiani, il barista multato perché un cliente esce dal bar senza scontrino perché offerto da un amico all’interno, la titolare di una gelateria multata perché si è bevuta un proprio caffè senza batterlo o raid di ispettori del lavoro in pizzerie degni di un’irruzione dell’FBI in un covo dei narcos e tantissimi altri episodi che emergeranno sicuramente nel dibattito che spaventano e terrorizzano titolari e clienti. In qualsiasi momento un operatore può vedersi entrare per accertamenti, magari nell’ora di punta in cui è trafelato con i clienti, ben 12 enti controllori: Vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, NAS, ULSS, Ispettorato del lavoro, INPS, Polizia Provinciale, Polizia Municipale, SIAE, ispettori RAI, ispettori SPISAL che esigono registri, schedari, certificati di frequenza ai corsi obbligatori ecc.: una mole notevole di scartoffie che farebbero invidia ad un Notaio. Un auspicio: far comprendere che i negozi di prossimità, i bar, le piccole attività non possono permettersi costi di struttura per la gestione burocratica come le grandi imprese e che gli enti preposti adottino un’attitudine di supporto e ausilio nel gestire eventuali criticità riscontrate partendo dal presupposto che nella maggior parte dei casi gli operatori agiscono in buona fede e sono i primi ad avere a cuore i propri clienti. Non dimentichiamo, conclude la Confcommercio di Bussolengo, che le attività commerciali, i negozi, gli artigiani ed i bar rivestono un ruolo “sociale” importantissimo nel tenere vivo, illuminato e presidiato un paese. Guai se fossero costretti a trasferirsi all’estero (vedi Carinzia – Austria) ove l’imprenditore italiano è accolto a braccia aperte e supportato ed aiutato in tutto e per tutto dagli enti preposti.