Bus, stangata d’autunno. Anticipiamo le mosse dell’Azienda di trasporto Inevitabile, visti i finanziamenti insufficienti, l’aumento del costo degli abbonamenti che peserà sulle famiglie con studenti. La carenza di autisti porterà al taglio delle corse festive extraurbane. Intanto nella bassa parte il servizio a chiamata

Carburanti sempre più cari, autisti che mancano (la crisi di lavoratori è certificati dalla Cgia di Mestre come riportiamo in altre pagine), cantieri ovunque, contributi dalla Regione sempre meno di quelli che servono: si annuncia una ripresa scolastica molto difficile per il trasporto scolastico e per le tasche delle famiglie che devono fare gli abbonamenti per i propri figli che vanno a scuola. Proprio in queste ore c’è una fitta corrispondenza tra Atv, l’azienda di trasporto pubblico che eroga il servizio di trasporto scolastico in città e provincia, e l’Amministrazione Provinciale, l’ente di bacino di riferimento. Il tema è uno solo: dove si può tagliare? E poi: quanto possiamo aumentare biglietto e abbonamenti? Se da un lato la scelta sempre più ampia degli istituti superiori che optano per la settimana corta alleggerisce l’Atv dalla spesa del trasporto scolastico il sabato, dall’altro ci sono rincari che sono stati assorbiti per troppi mesi e che ora non sono più sostenibili se non alzando il costo di biglietto e abbonamenti. Quindi, la spesa del trasporto scolastico rischia di essere la prima vera stangata d’autunno per le famiglie. Una corsa contro il tempo, quindi, perché la prossima settimana cominciano le lezioni e Atv deve programmare le corse, stampare gli orari, preparare biglietti e abbonamenti. Ma prima è indispensabile sapere se l’aumento tariffario sarà del 10 o del 20 per cento e dove si potrà tagliare: le ipotesi allo studio sono quelle, per salvaguardare il trasporto scolastico, di ridurre le corse festive ed extraurbane. Una marcia indietro, rispetto alle necessità di un’utenza che fa sempre più affidamento sul trasporto pubblico, a fronte anche di martellanti campagne green che invitano a utilizzare sempre meno l’auto privata. Una goccia nel mare è arrivata dal Comune di Verona che messo a disposizione 300 mila euro per contenere i disagi del trasporto pubblico in occasione del rientro dalle vacanze estive e per disincentivare gli spostamenti in auto, per la presenza in città dei cantieri della filovia, ma anche di favorirne l’uso degli autobus nelle fasce orarie meno utilizzate. La cifra messa a disposizione dal Comune ha permesso sia di calmierare il prezzo degli aumenti tariffari sia di introdurre nuove tipologie di titoli di viaggio come un biglietto urbano gruppi e un biglietto a 1 euro a fasce orarie, entrambi venduti solo tramite App e biglietterie aziendali. Ecco quali sono le nuove tipologie di biglietti e le riduzioni.

Tagli alle corse festive extraurbane. Servizio a chiamata per risparmiare

Biglietto urbano gruppi. Consente a un gruppo di quattro persone (composto da un adulto e tre minori entro i 14 anni, o da due adulti e due minori entro i 14 anni, oppure da quattro adulti over 70) di viaggiare insieme per un viaggio di andata e ritorno ciascuno della durata di 90 minuti al prezzo di 8 euro. Biglietto a fasce orarie. Della durata di 90 minuti, dà la possibilità di viaggiare sulla rete urbana dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 al costo di un euro. Carnet da 10 corse. Per quanto riguarda la tipologia di biglietti già presenti, il fondo stanziato dal Comune ha permesso di calmierare il prezzo del carnet da 10 corse a 12,5 euro, anziché 13,5. Biglietto giornaliero urbano. Al prezzo di 5 euro potrà essere utilizzato non più soltanto da una persona, ma da un adulto e da un minore entro i 14 anni. Va inoltre ricordato che chi ha ancora i vecchi biglietti o carnet potrà farne uso fino ad esaurimento. Ma questo può bastare? Ovviamente no ed ecco che in Atv si sta preparando, da quanto risulta alla Cronaca di Verona, un rincaro anche per gli abbonamenti che finora erano rimasti esclusi dal ritocco di prezzo. E prezzi e manodopera al volante sono i due temi critici. Vediamoli.
PREZZI. Il finanziamento regionale per il trasporto pubblico veronese è fermo al 2013: vale a dire che vengono tuttora finanziati gli stessi chilometri percorsi nel 2013. Nel frattempo è aumentata la domanda e sono aumentati i servizi. E sono rincarati i carburanti. Inoltre in città a causa della congestione del traffico e dei maxi cantieri del filobus con invito a lasciare l’auto a casa, è aumentato il numero di passeggeri e sono cresciute le richieste di trasporto pubblico.
AUTISTI. A questo si aggiunga pure che Atv dovrà affrontare il nodo del rinnovo del contratto aziendale e portare le busta paga sulla giusta rotta di mercato, perché la concorrenza con il settore privato è forte e provoca la fuga di autisti. La crisi di conducenti è arrivata a un punto tale per cui per recuperare personale in questi giorni si sta studiando come ridurre le corse festive extraurbane. Il futuro potrebbe essere quello che verrà tracciato nei prossimi giorni a Legnago: il servizio su chiamata. Un servizio da attivare solo laddove gli autobus viaggiano prevalentemente vuoti e salgono solo uno e due passeggeri. Una soluzione che poi potrebbe essere estesa anche alle corse serali e notturne. Intanto sono stati avviati bandi per la formazione di nuovi autisti: per l’apprendistato si sono presentati una ventina di giovani da selezionare, per il bando regionale un’altra quindicina. Le spese per conseguire la patente verranno sostenute da Atv, ma il corso di formazione è lungo e quindi chi supererà il corso entrerà in servizio il prossimo anno.