Buoni vacanze per le città d’arte Queste sono le destinazioni che più di tutte stanno soffrendo. Ecco una soluzione

“La misura dei buoni vacanze, concepita specificatamente per gli hotel e non completamente utilizzata dalle famiglie italiane, ha prodotto un tesoretto di oltre 500 milioni di euro su uno stanziamento iniziale previsto dal decreto “rilancio” di 2,4 miliardi di euro: chiediamo che tale somma residua venga indirizzate alle strutture alberghiere delle città d’arte come Verona, che più di tutte hanno sofferto e stanno soffrendo gli effetti della pandemia”. Lo afferma Giulio Cavara, presidente di Federalberghi Verona, aderente a Confcommercio.
“I buoni vacanza si sono rivelati una misura interessante sia per le famiglie che per le imprese, stimiamo che un 10% circa delle prenotazioni alberghiere, nella nostra provincia, sia stata effettuata grazie a questo bonus, soprattutto con riferimento alle strutture fino a tre stelle”.
“Per la nostra categoria ora – aggiunge Cavara – recuperare e reindirizzare questi fondi rappresenta una priorità, nella consapevolezza di esserne i legittimi destinatari. Con la somma non ancora utilizzata dalla misura dei buoni vacanze, in particolare, sarebbe a nostro avviso essenziale finanziare due provvedimenti: l’abolizione della seconda rata IMU e la proroga del credito di imposta sugli affitti sino al 31 dicembre 2021”.
La misura dei Buoni Vacanze, ricorda Federalberghi, è contenuta nell’articolo 176 del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34 Alla data del 31 dicembre 2020, erano stati generati 1.885.802 bonus vacanze, per un valore complessivo di euro 829.431.050.
A partire dal 1° gennaio 2021 le famiglie non possono richiedere nuovi bonus, fermo restando che i buoni già richiesti possono essere utilizzati per soggiorni che iniziano entro il 31 dicembre 2021. Al 17 novembre 2021, i bonus utilizzati erano 1.198.081, pari al 63,5% di quelli generati.