Brigaldara, là dove l’Amarone fa…poker Sono infatti 4 le diverse etichette di Amarone: Cavolo, Case Vecie, Classico e Riserva

“Cosa significa coltivare la vite e prendersi cura di un vigneto in Valpolicella?” La risposta la si può trovare in un bicchiere di Amarone. Un vino in grado di condensare il sapore di questo territorio. L’Azienda Brigaldara propone ben quattro diverse etichette di Amarone, sapienti interpreti della Valpolicella e di un legame antico tra azienda e territorio: Cavolo, Case Vecie, Classico e Riserva. Lo stile? Elegante e attento alla bevibilità e alla preservazione dei profili aromatici delle uve.
Antonio Cesari, titolare insieme a Stefano, il padre, e Lamberto, il fratello, dell’Azienda Brigaldara non ha dubbi: “le uve corvina, corvinone e rondinella possano giocare un ruolo di protagoniste nel panorama enologico italiano”. E assaggiando questi vini non si può che trovarsi d’accordo con lui.

Quando e come è nata Brigaldara?
Brigaldara diventa proprietà della famiglia alla fine degli anni ‘20, ma solo negli anni ’80, Stefano, attuale titolare, e nostro padre, decide di prendere in affitto i campi di famiglia attorno alla casa. Si tratta di circa 6 ettari, precedentemente coltivati per passione e Hobby. Inizia a coltivare in funzione della produzione e della vendita di vino. Oggi Brigaldara lavora 50 ettari vitati, tra proprietà e affitto, dalla zona classica fino alla valle di Marcellise, passando per Grezzana e Avesa sulle Torricelle.

Cosa è possibile trovare nei vostri vini?
Nei nostri vini è possibile trovare il sapore dei nostri territori, e una freschezza che permette a chi li sceglie di poterli bere, e non solo degustare, con facilità. Vogliamo che ogni bottiglia possa essere consumata anche solo da due persone.

Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
Abbiamo sempre ritenuto che la caratteristica fondamentale di un vino debba essere il legame con il territorio. Cerchiamo sempre di trasmettere a chi assaggia i nostri prodotti cosa voglia dire coltivare la vite in Valpolicella. Da lì la scelta di distinguere i nostri Amaroni a seconda dei tre diversi vigneti da cui provengono, per poter raccontare le differenze tra Brigaldara, Cavolo e Case Vecchie cercando di far innamorare i nostri clienti non solo dei vini di Brigaldara ma della Valpolicella nella sua interezza. Un territorio unico ed estremamente complesso, tutto da studiare.

Quali progetti avete in cantiere per il futuro?
Il futuro per noi si sta delineando con un’attenzione particolare a due progetti: un agriturismo e un vino, il Valpolicella Superiore. Il progetto agriturismo, che partirà nei prossimi mesi, verrà inaugurato a Case Vecie, con una locanda per accogliere i tanti sportivi e appassionati che salgono a Montecchio dalle Torricelle, attraverso il vaio Galina e non solo. Assieme a questo vorremmo, poi, implementare una struttura ricettiva fatta di accoglienza nella natura e sport all’aria aperta per permettere ai nostri clienti veronesi e non solo di poter scoprire un angolo di paradiso alle porte della città nel pieno rispetto della sostenibilità

Come descrivereste la vostra filosofia aziendale?
Non possediamo i vigneti, ma ci prendiamo cura di loro. Il nostro compito è di lasciarli alle prossime generazioni in una situazione migliore rispetto a come li abbiamo ricevuti.

Stefania Tessari