Ha un brevetto a “stelle e strisce” la scoperta, tutta veronese, della molecola contro la fibrosi cistica. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona ha infatti annunciato che l’Ufficio Marchi degli Stati Uniti ha concesso il brevetto (numero 9283206) che copre l’uso della “trimetilangelicina” (TMA) come correttore della proteina (CFTR) in cellule epiteliali bronchiali. E’ stato il dottor Giulio Cabrini a illustrare l’iter della ricerca. Oltre al direttore generale e al direttore sanitario dell’AOUI, Francesco Cobello e Chiara Bovo, erano presenti il prorettore dell’Università di Verona, Antonio Lupo, il direttore scientifico dell’Azienda Gian Cesare Guidi, il presidente e il responsabile scientifico della Fondazione Fibrosi Cistica Vittoriano Faganelli e Gianni Mastella, il responsabile del Centro Fibrosi Cistica Corrado Vassanelli, la presidente della Lega Fibrosi Cistica Veneto Patrizia Volpato, il managing director di Rare Partners, Marco Prosdocimi. La scoperta di nuovi agenti capaci di correggere la proteina CFTR difettosa è un passaggio obbligatorio per disporre di farmaci capaci di dare risposte positive ai pazienti affetti dalla fibrosi cistica. Per portare una molecola così promettente per la cura della maggior parte dei pazienti affetti da fibrosi cistica, dalla fase preclinica al banco della farmacia, la rete di collaborazione ha in programma di coinvolgere fortemente l’industria farmaceutica.