Acque agitate a Brenzone. A dare vitalità alle discussioni di paese il naufragio di una manifestazione di rango come il “Brenzone Music Festival”. Un evento che si è ripetuto per ben tre estati, ai primi di luglio con grande soddisfazione di pubblico, critica e ritorno d’immagine per il centro dell’alto lago. Una kermesse che ha rapito la curiosità anche di mezzi televisivi nazionali come SkyTg24 pronto ad inserire la manifestazione tra i dieci festival più belli della nostra amata Italia.
A capitanare l’evento il direttore artistico Mauro Ottolini che in questi mesi spalleggiato dal comitato organizzatore ha provato strappare all’amministrazione comunale il rinnovo della mani-festazione. Che ovviamente per la qualità delle persone coinvolte ha i suoi costi. Niente da fare. A nulla è valso il valore dei musicisti che sono transitati nelle varie piazze, angoli suggestivi del paese costellato da una miriade di frazioni. “Non hanno fatto breccia”, scrivono in un comunicato gli organizzatori, “le marching band, le suggestive performance musicali fin dall’alba, dalle jam session che hanno coinvolto in particolare i brensonai. Non hanno fatto centro i big che hanno calcato il nostro palco: Alberto Fortis, Karima, Simona Molinari, Raphael Gualazzi official. Nomi importanti, alcuni dei quali recentemente si sono rivisti a Festival di Sanremo insieme allo stesso Ottolini. Ma il vero successo è sicuramente stato il matrimonio perfetto tra le nostre location e questa rassegna che ha coinvolto tutte le contrade, propo-nendo un intrattenimento di grande valenza culturale, esaltando le nostre bellezze naturali ed artistiche (basti pensare ai concerti sulle spiagge, al museo etnografico, ai concerti sulle barche e addirittura in acqua), lanciando anche un messaggio di rispetto per l’ambiente e di sostenibilità per turisti e residenti”.
“Un festival”, continua il comunicato stampa, “che poteva contare, nella sua non semplice organizza-zione, su un folto gruppo di volontari che hanno donato tempo ed energia per la buona riuscita della manifestazione. Albergatori e commercianti hanno potuto toccare con mano la soddisfazione dei loro clienti di fronte alle performance musicali in molti casi portate a “domicilio”, mentre i cittadini sono stati piacevolmente coinvolti in questa quattro giorni riscoprendo il piacere di condividere momenti di pura bellezza. Abbiamo cercato di far capire tutto questo all’attuale Amministrazione in incontri ufficiali e in colloqui più informali. Sono intercorse email e confronti con il direttore artistico. Ci abbiamo provato in vari modi perché ci sembrava e ci sembra una di quelle occasioni da non perdere: c’era una macchina organizzativa pronta a partire, una risonanza che aveva cominciato a risvegliare l’interesse di molti, l’opportunità per l’amministrazione di fare una gran bella figura. Non c’è stata la volontà politica. Stop. Il Festival non avrà un seguito”, conclude amaramente il comunicato stampa che annuncia: “Verrà molto facilmente organizzato in un altro comune dove il festival si farà a modello di quello che Brenzone si è lasciato scappare. C’erà una volta BrainZone Music Festival e qualcuno dovrà spiegarci perché non ci sarà più”.
di Francesco Costa