Un doppio appuntamento con la musica sinfonica per raccontare i colori del tramonto secondo Johannes Brahms, gigante del tardoromanticismo: le date da segna sono venerdì 10 e sabato 11 maggio.
Il direttore sassone Eckehard Stier, tornerà alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena con un programma che abbraccia l’inizio e la fine del grande arco creativo di Brahms: il Primo concerto per pianoforte e orchestra e la Quarta sinfonia, scritti a trent’anni di distanza. Solista d’eccezione al debutto con le compagini areniane è Lilya Zilberstein, una delle regine del pianismo internazionale.
Brahms al Teatro Filarmonico
Il concerto (il 7° della Stagione Sinfonica 2024) ha una durata di 90 minuti circa più intervallo. Il prezzo dei biglietti va da 10 a 26 euro, con tariffe speciali under30, abbonamenti e carnet disponibili a questo link, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati.
Il programma unisce la prima e l’ultima composizione che l’amburghese Johannes Brahms dedicò alla grande orchestra sinfonica, l’inizio e la fine del confronto con la tradizione, temuta e venerata, nel solco di Beethoven.
Programma e svolgimento
Lunga e tormentata fu la gestazione del Primo concerto per pianoforte e orchestra, nato nel 1852 come abbozzo di prima sinfonia, sviluppato come sonata per due pianoforti e infine, dopo nove anni di stesure e ripensamenti, pubblicato nella forma attuale come opera 15, nonché primo vero cimento con l’orchestra sinfonica al completo.
Impulso fondamentale per questo concerto titanico -per difficoltà, carattere e durata- fu dato al giovane Brahms dall’amicizia con i coniugi Clara Wieck e Robert Schumann, e dal triste declino di quest’ultimo, segnato dal tentativo di annegarsi nel Reno agli ultimi fatali mesi di ricovero nel manicomio di Endenich.
Sin dalla prime battute, si impone la ‘tragica’ tonalità di re minore, e si sviluppa ampiamente tra peripezie e rasserenamenti nel primo, articolato movimento Maestoso in forma sonata. Segue un toccante Adagio in Re maggiore, prima del Rondo finale, insieme burbero e festoso. La Quarta sinfonia in mi minore op. 98 è un concentrato di raffinata arte contrappuntistica e seducente melodia.
Il primo movimento è dominato da un celebre tema degli archi tipicamente brahmsiano, un moto ondeggiante di intervalli discendenti e ascendenti. Raggiunto l’apice drammatico, il misterioso richiamo dei corni apre il contemplativo Andante moderato. Nell’impetuoso Scherzo compare il triangolo, brillante eccezione nella palette brahmsiana, mentre nel finale Allegro ‘energico e passionato’, una passacaglia, il compositore mette alla prova la sua maestria tecnica con un tema variato in modo sempre più virtuosistico, senza allentare la tensione.