Il Consigliere regionale Alberto Bozza ha scritto oggi al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e agli assessori Caner (Agricoltura) e Bottacin (Clima e Protezione Civile). Al centro della missiva l’emergenza siccità: “Un tema che parte da lontano a causa del riscaldamento climatico, ma che poi a livello locale
va a toccare anche una serie di problematiche economiche, in primis nel settore agricolo” dice Bozza.
Il quale il 18 luglio è andato in sopralluogo nella Bassa veronese, dove ha incontrato diversi imprenditori agricoli della zona. Tuttavia rispetto ad allora la situazione si è aggravata ulteriormente nel giro di pochi giorni perché l’acqua è finita. Per questo oggi Bozza ha sottoposto a Zaia e agli assessori la sua proposta di “agire direttamente sul
piano regionale, prevededo eventuali misure di sostegno economico nell’approvazione dei prossimi Piani di Sviluppo Rurale (PSR), e indirettamente chiedendo aiuti governativi al Ministero delle Politiche Agricole”.
“L’esecutivo nazionale – continua Bozza – nonostante la crisi e le elezioni anticipate, ha ancora un ampio perimetro di operatività.
Io stesso sono in contatto con il Sottosegretario alle Politiche Agricole Francesco Battistoni”.
Il punto, spiega Bozza, “è che solo nella Bassa veronese, tra perdite nel raccolto, spese inutili di semina per le operazioni propedeutiche e la grandine delle scorse settimane
(oltreché la tromba d’aria), le aziende agricole rischiano di compromettere il loro intero fatturato. Questo ho potuto constatare di persona con imprenditori agricoli di Cerea, Bovolone, Legnago e Gazzo”. Ma sono in forte sofferenza anche viticoltura e olivicoltura, settori strategici per l’economia veronese, in particolare sul Garda, in Valpolicella e Val d’Illasi”. Ma oltre agli aiuti economici, Bozza chiede anche misure strutturali per intervenire sul versante della dispersione della risorsa idrica, causata anche dalle perdite negli impianti di
conduzione dell’acqua. “Si potrebbero adottare anche in Veneto sistemi di desalinizzazione dell’acqua salmastra. Nulla lascia presupporre che la siccità sia un
fenomeno passeggero od occasionale, pertanto occorrono politiche di largo respiro”.