Bozza manda un messaggio a Sboarina “Se vuole il dialogo, lo cerchi con tutta la coalizione”. Mantovanelli: “Uniti, vinceremo”

18052022_TOSI FORZA ITALIA_PALAZZO BARBIERI ©DANIELA MARTIN

“A Verona c’è un centrodestra moderato e liberale che vale il 24% ed è la coalizione rappresentata da Forza Italia con il gruppo politico di Flavio Tosi. Sboarina non ha sfondato nell’elettorato, anzi, un Sindaco uscente che a Verona prende il 32% significa che non ha convinto. Lui rappresenta la destra e le urne hanno confermato che senza il centro, il centrodestra non vince. Lo stesso nostro coordinatore nazionale on. Antonio Tajani oggi lo conferma dalle pagine dei quotidiani nazionali: i moderati sono determinanti per far vincere il centrodestra”.
Pertanto, afferma Bozza, “siccome Forza Italia, Tosi e la coalizione sono aperti al confronto sui programmi, ci aspettiamo che Sboarina, o chi per esso, dia un segnale concreto e tangibile a tutta la Verona liberale e moderata di centro-centrodestra rappresentata da quel 24% della coalizione che si identifica in Tosi-Forza Italia. E i segnali concreti e tangibili non sono certamente i generici appelli, o asserire di voler parlare con Forza Italia ma non con Tosi e la coalizione. Forse Sboarina non ha del tutto chiaro come stanno le cose: quello di Forza Italia con Tosi non è stato solo un accordo
elettorale, Tosi e Forza Italia sono una coalizione con un programma e un progetto politico basato su valori comuni e condivisi. E noi ci muoviamo all’unisono nel rispetto dei veronesi che ci hanno dato la loro fiducia. Se Sboarina, o Meloni per lui, vuole il dialogo, per il bene della città deve rivolgersi all’intera coalizione. Lo stesso Salvini ieri lo ha auspicato chiaramente”.
La strada è una sola, dice Bozza: “Sboarina proponga alla nostra coalizione tutta (Tosi- Forza Italia) un accordo strutturato, chiaro, alla luce del sole, fondato sui programmi che dobbiamo riscrivere assieme. Nel nostro programma ci sono dei punti imprescindibili, alcuni in parte comuni, si parta da quelli. Solo così è possibile battere Tommasi e la sinistra e non tradire il centrodestra.”.
“I numeri dicono che il centrodestra unito avrebbe vinto al primo turno e che la compattezza rappresenta il vero valore aggiunto”, osserva dalcanto suo Mantovanelli, candidato vicesindaco della Lega.
“Gli elettori hanno dimostrato di apprezzare chi ha presentato un progetto unitario, penso anche all’esempio di Cerea, punendo invece divisioni e personalismi. La Lega ha sempre lavorato per unire e continuerà a farlo anche in vista del ballottaggio del 26 giugno. L’importante è sensibilizzare i veronesi al voto: se si riconoscono nei valori e nella buona amministrazione di centrodestra il 26 avranno un’ottima occasione per dimostrarlo”.