Botti da… orbi L’ultima copertina dell’anno è dedicata ai tre (probabili) candidati che lotteranno a colpi di fioretto e di spada per la conquista di Palazzo Barbieri. Auguri a loro, agli altri che scenderanno in pista, in una “battaglia” molto aperta. Auguri, soprattutto, a Verona

La classica pausa di riflessione, suggerita anche dalle Festività e dal bisogno (naturale) di rallentare l’andatura. C’è da scommettere che dopo l’Epifania, sarà il momento di premere sull’acceleratore, per chi pensa davvero di scendere in pista verso Verona 2022.
LE CERTEZZE. Chi non deve affatto accelerare è Flavio Tosi, da tempo uscito allo scoperto e già in piena bagarre elettorale. Manifesti, conferenze, programmi chiari. Tosi è partito “lungo”, da vecchio navigatore. Sa che uscire allo scoperto in anticipo può dare vantaggi e l’ha fatto. Oggi come oggi, tra i potenziali candidati a Palazzo Barbieri, è l’unico ad aver sciolto (da molto tempo, in realtà) ogni riserva.
Sicuri di esserci sono anche Michele Croce (Prima Verona) che correrà probabilmente in appoggio allo stesso Tosi e Stefano Valdegamberi (Vale Verona).
TOMMASI ALLA STRETTA FINALE. Da almeno un mese, un mese e mezzo, ha dato la sua disponibilità a scendere in campo alla guida della coalizione di centrosinistra, ma, almeno per ora, non c’è stata comunicazione ufficiale. Più per scelta strategica, che per altro. Certo, anche nella sua “squadra” ci sono da definire al meglio “numeri e ruoli”, compito non facilissimo, viste le molte anime del gruppo. In ogni caso, la discesa ufficiale in campo non può tardare troppo. Entro metà gennaio dovremmo avere il “visto”.
LA RIFLESSIONE. Deve accelerare anche la coalizione di centrodestra, dove qualche certezza è venuta a mancare e dove le schermaglie (Sboarina sì, Sboarina no) non sono ancora finite. La chiave di tutto, ovvio, è nelle mani della Lega, che aveva “frenato” su Sboarina, rimandando ogni decisione a gennaio. Probabilmente, questa pausa può servire a chiarire i punti oscuri e a definire al meglio strategie e programmi. Sboarina resta in pole position, ma anche per il centrodestra è piùche mai opportuno stringere i tempi e uscire dal tunnel. Anche qui, entro metà gennaio, serve un nome al quale affidare la bandiera.