Borsa di studio Perazzoli assegnata a Tezaz Letizia Sala La dottoressa del Corso di Laurea magistrale in Scienze del Servizio sociale dell’Università degli Studi di Verona ha ricevuto 1.500 euro come “dote” per continuare la professione seguendo l’esempio dell’assistente sociale comunale prematuramente scomparsa nel 2011.

Simonetta Perazzoli, assistente sociale del Comune scomparsa prematuramente nel 2011, ha lasciato un ricordo indimenticabile per la sua competenza e il suo impegno: in suo ricordo da sei anni viene assegnata una borsa di studio per premiare giovani studenti che si apprestano a intraprendere la professione di assistente sociale
Quest’anno è stata assegnata alla dottoressa Tezaz Letizia Sala. Del valore di 1.500 euro, riservata a studenti del Corso di Laurea triennale in Scienze del Servizio Sociale dell’Università degli Studi di Verona che hanno discusso la tesa dall’1 ottobre 2019 al 31 luglio 2023, ha premiato la tesi dal titolo “Le risonanze dell’abitare. Il lavoro sociale nella realtà dei senza fissa dimora”.

Consegnata la borsa di studio Perazzoli

“Questo premio (borsa di studio Perazzoli ndr.) vuole ricordare un’assistente sociale che tanto ha dato alla città e al prossimo con il suo lavoro – ha detto l’assessora Servizi Sociali e Politiche Abitative Luisa Ceni –.
Una persona che ha speso la sua vita nel fare con grande dedizione il proprio mestiere. La professione di assistente sociale è svolta da persone che si spendono quotidianamente al servizio degli altri, affrontando spesso la pesantezza derivante dalle problematiche di questo tipo di lavoro, tutt’altro che banale e che richiede una grandissima professionalità. Fondamentale è darne continuità, grazie alla formazione all’università di ragazzi e ragazze che investono in questa attività molto richiesta sul territorio. Servono persone preparate con nuova energie e voglia di continua per dare risposta alle richieste, perché le emergenze sono quotidiane”.

La tesi vincitrice

Nell’elaborato è stato descritto e dato rilievo al ruolo, alle funzioni ed ai compiti del Servizio Sociale Professionale. La studentessa ha sottolineato come quando si parla di persona senza dimora il più delle volte, si tenda a ricorrere ad una logica della mancanza. Ha esposto l’esperienza di tirocinio e di volontariato presso un’associazione che l’ha aiutata a comprendere come stare nella relazione con l’altro e come agire per una presa in carico ‘abilitante’. Ha osservato come il mondo dei senza dimora sia tanto sfaccettato quanto contraddittorio e non sia semplice elaborarne una definizione univoca e veritiera, se mai ci possa essere.
Questa edizione ha visto la partecipazione di 11 studenti che con le loro tesi hanno stimolato un confronto ed un dibattito all’interno della Commissione giudicatrice: alcune per l’attualità del tema o per l’innovazione, altre per l’approfondimento degli strumenti professionali, altre ancora per il pensiero critico e le riflessioni personali.

Chi era Simonetta Perazzoli

La dott.ssa Perazzoli nel corso della sua carriera ha lavorato con professionalità e si è dimostrata sempre collaborante con i colleghi ed accogliente con tutti i cittadini che incontrava. Il suo agire rappresenta il complesso e difficile lavoro che l’Assistente sociale compie ogni giorno. Il suo stile umile e silenzioso è quello di tutti quei professionisti che ogni giorno, senza clamore, lavorano per offrire un sostegno ai cittadini.
Simonetta ha cercato di promuovere l’autonomia delle persone valorizzandone le risorse personali: aspetti e capi-saldi della professione sempre attuali, proprio come Letizia sottolinea tutt’oggi nella sua tesi. L’istituzione di questa borsa di studio continua ad essere il modo migliore per ricordare la nostra collega e le sue doti professionali ed umane.