Borchia, un veronese alla Casa Bianca Il capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo è volato negli Stati Uniti

Un veronese alla Casa Bianca, a Washington, in prima fila per l’insediamento del presidente americano Donald Trump: assente il ministro Salvini, impegnato a Roma, per la Lega è invece volato negli Stati Uniti l’eurodeputato veronese Paolo Borchia, capodelegazione al Parlamento Europeo. “E’ strategico che la Lega e il nostro territorio siano rappresentati”, dice Borchia da Washington. “Non solo per la cerimonia, ma per avere Verona e il Veneto in pole position sui temi chiave per le relazioni transatlantiche per i prossimi quattro anni”. Paolo Borchia, capodelegazione della Lega al Parlamento europeo e membro dell’ufficio di presidenza dei Patrioti, appena arrivato a Washington per l’inaugurazione della seconda presidenza Trump si è ritrovato in una città caratterizzata dal freddo polare, tanto che la cerimonia si terrà al chiuso, e da stringenti misure di sicurezza. Borchia precisa che “al di là dell’aspetto cerimoniale, la priorità è che sia il partito che il territorio abbiano la possibilità di interloquire fin da subito con la nuova amministrazione americana, creando presupposti di concretezza per i prossimi quattro anni; dal ruolo degli Stati Uniti sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente fino ai dossier su commercio, energia e cybersicurezza, le ripercussioni sul territorio sono molteplici. Era importantissimo non mancare. Ringrazio Matteo Salvini, che ha preferito restare in Italia per impegni di governo e mi ha dato fiducia onorandomi di rappresentare la Lega. Dopo l’America, è tempo di rendere di nuovo grande anche l’Europa”.