Boom a Verona dell’holter cardiaco Vecchioni (Federfarma): «Molti servizi utili ai cittadini, anche nelle zone a bassa densità abitativa»

Grande apprezzamento e fruizione a Verona dei servizi diagnostici in convenzione, ma anche degli screening e del monitoraggio delle terapie in farmacia grazie anche all’intervento dei Medici di medicina generale.
Il primo bilancio sull’operatività del decreto 15 della Regione Veneto 15 maggio 2024 riporta dati lusinghieri per le attuali 140 farmacie veronesi che offrono i servizi di telecardiologia in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale (l’elenco completo nel sito dell’Azienda Ulss 9 Scaligera) totalmente gratuito per il cittadino.
Nel mese di luglio in farmacia a Verona sono stati eseguiti 228 holter cardiaci, il 62% dei 367 eseguiti in Veneto, 95 holter pressori che corrispondono al 59% del totale veneto (161) e 144 elettrocardiogrammi (ECG) cioè il 46% dei 314 veneti.

«Siamo molto soddisfatti di questo risultato utile ai pazienti che possono godere di prestazioni diagnostiche importanti a costo zero, in brevissimo tempo e nella farmacia più comoda alle loro esigenze, anche nelle piccole farmacie rurali che servono vaste zone territoriali – dichiara Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona –. Sono anni che ci stiamo preparando a questa nuova realtà che sta rivoluzionando la Sanità e il mondo della farmacia. Plaudiamo anche all’attività dei medici di medicina generale e degli specialisti che stanno prescrivendo, così come da normativa vigente, le prestazioni in telecardiologia da eseguire nell’ambito della Farmacia dei Servizi. Un polo sanitario sempre più integrato nel Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, che viene considerato partner fondamentale per offrire risposte concrete e professionali alle nuove esigenze sanitarie del territorio».

Per quanto riguarda il report ufficiale degli altri servizi disponibili nelle farmacie veronesi, sempre a luglio sono stati eseguiti 340 screening sull’ipertensione (24% sul totale veneto) e 247 sull’ipercolesterolemia (21%), 127 monitoraggi dell’aderenza alla terapia diabetica di tipo 2 (40%), 6 alla terapia per la BPCO , broncopneumopatia cronica ostruttiva (30%).

«Le farmacie che operano in territori a bassa densità abitativa e lontane dagli ospedali hanno fortemente creduto nello sviluppo della Farmacia dei Servizi tanto da puntare in maniera massiccia sull’acquisizione di tecnologie avanzate che consentono oggi di eseguire la telemedicina anche nella piccole farmacie rurali – sottolinea Claudia Sabini, responsabile Rurale Federfarma Verona -. Per trovarsi pronte ad offrire alla propria utenza tutti i servizi possibili, 42 farmacie rurali veronesi hanno recentemente avuto accesso ai fondi del PNRR che ha permesso loro di ampliare le dotazioni strumentali, ma anche accrescere le competenze necessarie all’esecuzione degli esami diagnostici».

«Questo dato indica in quale misura si sia presa coscienza che ora, e partendo dalla fase post-emergenziale, la telemedicina rappresenta lo strumento attraverso cui la farmacia può rafforzare la propria centralità come fornitore di servizi sanitari di prossimità – sottolinea Gianmarco Padovani, vicepresidente Federfarma Verona -, favorendo l’accesso all’assistenza sanitaria anche nei contesti più difficili. In pieno Covid l’erogazione di servizi di telemedicina è aumentato dell’80% indicando come la reperibilità di servizi presso le farmacie territoriali costituisca un cardine della sanità territoriale, soprattutto in regime di emergenza e in realtà territoriali svantaggiate. Inoltre quest’ultima tranche di servizi erogati dalla farmacia genera una deospedalizzazione che può permettere al medico di dedicarsi maggiormente alle problematiche più complesse che la sua professionalità presuppone».