Confartigianato continua a dare battaglia per chiedere la modifica dell’articolo 28 del Decreto Sostegni-ter che, con l’intento di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica, limita ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali.
La Confederazione ha chiesto al Parlamento e al Governo di sbloccare la cessione dei crediti per non bloccare la crescita e il lavoro delle imprese. La mobilitazione ora si intensifica con iniziative di denuncia e sensibilizzazione territoriale. In un Manifesto diffuso dal Sistema Confartigianato ai rappresentanti delle istituzioni di riferimento su tutto il territorio, sono indicati i 10 motivi per correggere la norma e prevedere controlli efficaci contro le truffe.
“Confartigianato Imprese Veneto si è rivolta, con una lettera, al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – afferma Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, mentre, per quanto riguarda la nostra Associazione, stiamo sensibilizzando sul tema i Parlamentari veronesi per mantenere alta la loro attenzione in vista del dibattito parlamentare sul Decreto Sostegni-ter che si svilupperà nei prossimi giorni, e abbiamo scritto al rappresentante territoriale del Governo, il Prefetto Donato Cafagna’’.
Secondo Confartigianato Verona, il provvedimento sta avendo un impatto fortemente negativo nei confronti di una filiera produttiva, il cosiddetto “Sistema Casa”, che in provincia di Verona si compone di ben 11.657 imprese artigiane registrate in Camera di Commercio, che impiegano ben 22.715 addetti. Quella scaligera è la capofila, tra le province del Veneto, per numero di aziende e occupati nel comparto. Nell’Edilizia si contano 5.305 imprese; 181 sono i Marmisti; 1.616 i Pittori; 850 i Posatori; 56 gli Ascensoristi; 1.205 gli Elettricisti; 1.082 Termoidraulici e Bruciatoristi; 644 le imprese dell’Arredo; 416 Serramentisti e aziende del Legno per Edilizia; 97 imprese della Tappezzeria; 203 quelle della Carpenteria e serramentistica metallica.
“La situazione – spiega Valeria Bosco, Direttore della Confartigianato provinciale – risulta particolarmente pesante per quelle imprese che hanno garantito ai cittadini di poter fruire delle agevolazioni, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, e che ora si trovano con la difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale”.