L’uomo del destino. Sono bastati sei minuti a Federico Bonazzoli per entrare nella storia del Verona. L’attaccante di Manerbio ha, infatti, realizzato la rete del successo ad Empoli, gol che è valso per i gialloblù la prima vittoria esterna al debutto di un campionato di Serie A.
Un evento. Non era mai accaduto nei 32 precedenti impegni che l’Hellas riuscisse nella prima partita di campionato ad ottenere una vittoria in trasferta.
E questo grazie a Bonazzoli giunto alla corte di Marco Baroni da poco meno di una settimana. Il Verona è riuscito così a realizzare una storica impresa ma, soprattutto, ha conquistato un successo fondamentale già in chiave salvezza. Vincere al Castellani è un segnale importante.
Certo, il Verona è un cantiere aperto ma le fondamenta sono solide grazie, va sottolineato con forza, al lavoro certosino e paziente di un tecnico come Baroni. Paziente, pragmatico, concreto. Doti di cui il gruppo Verona aveva assolutamente bisogno.
Per Bonazzoli un esordio felice storico appunto. Un attaccante in cerca di quella stagione che lo consacri, definitivamente, come un grande attaccante. Di quelli che in passato hanno infiammato il Bentegodi, come Toni, Pazzini e Simeone. “Effettivamente – afferma Bonazzoli – da qui sono passati giocatori più forti di me, che hanno fatto molti gol e soprattutto hanno dato molto al calcio italiano. Con Pazzini, ad esempio, ho un rapporto di amicizia: ci sentiamo spesso, l’ho sentito anche dopo la partita di Empoli. Questi giocatori sono sicuramente esempi da seguire, ma è troppo facile dirlo: voglio cercare di ricalcare quello che hanno fatto loro in campo. È sicuramente una responsabilità, ma anche un bello stimolo”.
Bonazzoli sottolinea ancora come “mi piace giocare con un altro attaccante vicino, stare al centro del campo. Mi piace segnare, è la cosa che ovviamente preferisco, ma mi piace soprattutto giocare a pallone, avere la palla tra i piedi”. Infine il pensiero alla stagione che lo aspetta. Sotto il profilo personale e di squadra. “Gli obiettivi sono di gruppo: riuscire a raggiungere la salvezza il prima possibile e fare bene. Qualsiasi attaccante vuole e spera di arrivare in doppia cifra, ma quello che più mi importa è che i miei gol ci facciano conquistare punti per noi importanti. Mi pongo degli obiettivi personali, ma ciò che conta è che i miei gol possano servire alla squadra, questo è fondamentale. Vengo da campionati dove mi piaceva stare nella lotta. Il nostro obiettivo deve essere quello di battagliare su ogni campo, e lo abbiamo dimostrato anche sabato. I punti iniziano a pesare da subito, valgono tre all’inizio della stagione come alla fine. A Empoli era uno scontro diretto, e noi abbiamo dato una prova di forza”.
Mauro Baroncini