“”Nonostante le notevoli spese sostenute per affrontare la questione pfas (la presenza di sostanze perfluoro-alchiliche riscontrate in alcuni Comuni del basso veronese ndr) e circa 10 milioni di euro in investimenti ed infrastrutture previsti nel 2016 in tutta la provincia scaligera le tariffe del servizio idrico della nostra società rimangono le più basse del Veneto e tra le più economiche a livello nazionale”. Niko Cordioli, presidente del Cda di Acque Veronesi, il suo vice, Domenico Dal Cero e la consigliera di amministrazione Paola Briani, hanno ritenuto opportuno fare il punto sulla situazione attuale. Per quanto riguarda la questione Pfas, Acque Veronesi, a scopo preventivo, e al fine di garantire al massimo la tutela della salute dei propri utenti, già dal 2013, ha adottato una serie di importanti contromisure. Ad oggi, Acque Veronesi ha sostenuto costi di prima gestione dell’emergenza per oltre 700 mil a euro ed altrettanti dovranno essere sborsati per interventi a breve termine. Per quanto riguarda la bolletta, proprio in questi giorni Cittadinanzattiva ha presentato l’undicesima indagine nazionale sulle tariffe 2015 del servizio idrico. Per l’ennesimo anno consecutivo l’inchiesta ha confermato che le tariffe di Acque Veronesi si trovano nella fascia più bassa e favorevole ai consumatori, ben al di sotto della tariffa media nazionale di 376 euro annui. Nel 2015 una famiglia veronese ha infatti speso 291 euro, la bolletta meno cara di tutto il Veneto.