Le temperature si alzano, ci si scopre maggiormente e il rischio di incorrere in situazioni di spiacevole derisione possono aumentare: dal momento poi che nessuno è privo di imperfezioni, ci si scontra spesso con un fenomeno che, soprattutto sui social, sta avendo ampia diffusione, il Body Shaming.
Body Shaming: di cosa si tratta
Questo neologismo indica la pratica di offendere qualcuno per il suo aspetto, se spinto oltre certi limiti e reiterato, può divenire reato assumendo le forme proprie del Bullismo/Cyberbullismo o dell’Hate Speech.
Esistono vari tipi di “Body Shaming”, tra cui:
- il Fat Shaming, critica delle persone sovrappeso/obese;
- lo Skinny Shaming, derisione delle persone magre/sottopeso;
- l’Height Shaming, commenti negativi sulla statura troppo alta/troppo bassa;
- l’Age Shaming, discriminazione basata sull’età, come ridicolizzare gli anziani;
- l’Hair Shaming, giudizi sulla mancanza o lo stile dei capelli;
- la Skin Shaming, scherni riguardanti il colore, o le imperfezioni della pelle;
- il Muscle Shaming, commenti riguardo la mancanza o l’eccesso di muscolatura;
- il Body Shape Shaming, critiche sulla forma del corpo;
- il Gender Shaming, commenti negativi sul corpo in relazione ai ruoli di genere…etc.
E’ comunque da considerare Body Shaming, qualsiasi tipo di commento, o insulto proferito con lo scopo di provocare vergogna e sofferenza. Questo tipo di violenza non ha una relazione con il fatto che la persona insultata corrisponda o meno a determinati “canoni”, non c’è nessuna caratteristica reale che esponga a un’offesa di questo tipo, anzi, chi la agisce fa leva piuttosto su usuali e comuni fragilità.
La derisione del corpo, può riguardare persone di età e genere differente ma a risentirne in particolare è la fascia adolescenziale, dove le insicurezze relative alla “percezione dell’immagine corporea”, il desiderio di essere accettati e le sofferenze legate alle pressioni
sociali, legate al proprio aspetto, sono vissuti fondanti la costruzione identitaria.
Alcuni dati e le statistiche
Le statistiche indicano che, nella popolazione adulta è colpita da Body Shaming una donna su due, a fare da trigger in particolare i cambiamenti fisici legati all’età e la fase post-partum. Tra gli adolescenti i dati salgono al 94% per le ragazze e al 65% per i ragazzi.
Essere vittima di Body Shaming può determinare una sofferenza psicologica che si traduce in disistima e rabbia, l’insoddisfazione può portare all’isolamento o all’agito di comportamenti a rischio. Tutto questo può scaturire esiti psicopatologici contribuendo a innescare disordini alimentari, ansia, depressione e in casi estremi gesti anticonservativi. E’ fondamentale rivolgersi a un esperto, qualora si sperimenti difficoltà a livello emotivo e sociale, l’obiettivo del percorso terapeutico è ripristinare in primis un equilibrio al fine poi di divenire consapevoli del proprio reale valore, indipendente dall’opinione altrui e da qualsiasi modello estetico promosso dalla società.