È l’eco di un allarme che ha raggiunto distanze inaudite quello che si riverbera dall’attacco del Verona. I numeri sono impietosi: appena quattro i gol siglati in undici giornate dall’intero reparto, distribuiti tra Henry (l’unico ad averne due all’attivo), Lasagna e Kallon. Troppo poco.
È proprio questa la sfida più impegnativa piombata sulle spalle del neo-allenatore gialloblù. L’ultimo gol del pacchetto avanzato risale addirittura al 31 agosto scorso: gol di Kallon, nell’1-1 del Castellani contro l’Empoli. Da allora, a riempire il serbatoio di reti dell’Hellas è stata principalmente la batteria di esterni (due volte Doig e una Depaoli), con un importante contributo della difesa (contro il Milan aveva illuso Gunter, a Reggio Emilia Ceccherini ha colto di sorpresa Consigli con una traiettoria beffarda).
HENRY, DOVE SEI? L’avvio di Henry è stato promettente (due timbri nelle prime due), ma a lungo andare il francese s’è spento. Lasagna è riprecipitato nel vecchio cono d’ombra dopo un primo scorcio di stagione scoppiettante che, per un breve periodo, era parso poter riscrivere la sua esperienza a Verona. Verdi ha lanciato segnali ma è ancora a secco, Hrustic ha pagato l’adattamento ad un nuovo campionato e ora rimarrà ai box per qualche tempo causa infortunio, Piccoli continua ad essere sostanzialmente un oggetto misterioso. Posto che il primo requisito per evitare la retrocessione resta la solidità della difesa, oggi la seconda peggiore in Serie A, prescindere dal contributo degli attaccanti è impensabile. E dunque Bocchetti chiede una svolta, a tutti. Ma soprattutto ai suoi giocatori offensivi. Non è da escludere che con la Roma tocchi a Milan Djuric guidare l’attacco. Finora sottoimpiegato, ma l’anno scorso decisivo nella rincorsa della Salernitana. Perchè non potrebbe concedere il bis?