Blocco diesel Euro 5: è assurdo “Norme assurde che penalizzano piccoli imprenditori e famiglie meno abbienti’’

In città è scattata l’allerta 1-arancio per il superamento dei livelli di Pm10. Quindi oggi e domani sarà in vigore il divieto di circolazione per tutte le auto diesel fino a Euro 5 private, dalle 8.30 alle 18.30. Stop anche ai veicoli a benzina euro 2, ai diesel commerciali euro 4 e ai ciclomotori euro 1. Con l’allerta arancio inoltre entra in vigore il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle. E il divieto di effettuare combustioni all’aperto di materiale vegetale e climatizzare spazi dell’abitazione quali: cantine, scale, garage o depositi.
“Sono norme assurde che finiscono per penalizzare i piccoli e medi imprenditori e le famiglie meno abbienti – commenta Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona -. Si tratta di misure discriminatorie che penalizzano chi già è in difficoltà”.
“È vero che ci sono delle deroghe per il carico e scarico merci in alcune fasce orarie, la possibilità di fare car-pooling e di poter circolare con veicoli bifuel – continua il presidente dell’Associazione -, ma restano misure poco tutelanti per chi deve spostasi per lavoro o anche solo per portare i figli a scuola”.
“Di incentivi per cambiare le proprie auto con modelli più nuovi e meno inquinanti quasi non si parla più e i mezzi pubblici dove sono? Vengono aumentate le corse per sopperire al mezzo privato e non lasciare a piedi le persone?”, si domanda Luppi.
“Preservare la qualità dell’aria è fondamentale, e ci preoccupa questa allerta a così breve distanza dall’entrata in vigore delle disposizioni anti inquinamento – conclude il presidente di Casartigiani Verona -, ma non ci stancheremo mai di dire che non possono essere le aziende e i lavoratori a pagare i costi della transizione ecologica. Le amministrazioni devono confrontarsi con le associazioni di categoria per trovare politiche condivise a livello nazionale per risolvere il problema”.