Bissoli contro Bisinella: attacco personale. Sempre più incandescente il caso Cariverona-Fevoss-Comune Ma l’assessora deve guardarsi anche a sinistra

bissoli 18072022_TOMMASI_PRESENTAZIONE GIUNTA ©DANIELA MARTIN

Sempre più incandescente il caso Cariverona-Fevoss-Comune dopo le feroci polemiche seguite alla decisione della Fondazione di inviare le lettere di sfratto a chi oggi occupa regolarmente i locali dell’ex caserma Principe Eugenio a Santa Toscana, Veronetta. Qui Cariverona con i fondi del Pnrr già stanziati prevede di realizzare uno studentato e quindi il Cai, la Fevoss e la pia opera ciccarelli dovranno lasciare liberi gli spazi a maggio del prossimo anno. La decisione di inviare le lettere di sfratto segue di dieci giorni il rimpasto delle deleghe di Giunta con la delega del Patrimonio che dall’assessore Michele Bertucco è passata alla vicesindaca Barbara Bissoli, in passato consulente di Cariverona. E questo aspetto è diventato per alcuni un sospetto, tanto che la vicesindaca ha voluto replicare alla consigliera Patrizia Bisinella di Fare. “La stampa locale ha riportato le dichiarazioni della consigliera comunale Patrizia Bisinella, che – riferendosi al programma di Fondazione Cariverona all’interno del quale è previsto di destinare a studentato un immobile di sua proprietà sito in Piazzetta Santa Toscana- ha affermato che la vicesindaca Barbara Bissoli, e “appena assunto l’assessorato al Patrimonio, non avrebbe “perso occasione per accordarsi con le richieste di Fondazione”, addirittura trascurando le esigenze dei soggetti che attualmente occupano l’immobile in questione, e agendo così in conflitto di interessi in ragione di un asserito doppio ruolo in Fondazione e in Comune”. Secondo la vicesindaca “Si tratta di dichiarazioni totalmente destituite di fondamento e, come tali, non corrispondenti a verità -precisa-. Quale avvocata amministrativista ho ricevuto in passato da Fondazione Cariverona alcuni incarichi professionali, tutti cessati nel 2022 prima di ricoprire in questa amministrazione l’assessorato all’Edilizia privata. Non ho avuto e non ho nessun ulteriore incarico o ruolo, passato e tantomeno attuale, da o in Fondazione. Quanto afferma la consigliera Bisinella si risolve, dunque, in un attacco personale e al ruolo istituzionale che ricopro, del tutto gratuito e infondato, di cui la stessa si assume ogni responsabilità; peraltro, la consigliera Bisinella allude a un mio doppio ruolo e a un conseguente conflitto di interessi, pur senza specificare – ma non a caso – in che cosa essi consisterebbero”. Tuttavia la polemica non si placa dopo che anche la Sinistra italiana, che è in maggioranza, ha attaccato Cariverona che ha tra i suoi obiettivi il sostegno al sociale e invece invia lettere di sfratto. E Giorgio Massignan, ambientalista e coordinatore di Verona Polis, osservatorio sull’urbanistica cittadina, è tornato a porre una domanda: “Mi sono sempre chiesto i motivi per cui gli avvocati Giuseppe Perini e Barbara Bissoli, che sono stati consulenti legali della Fondazione Cariverona in varie questioni urbanistico-amministrative, siano stati nominati il primo capo di gabinetto del sindaco e l’altra vicesindaca con deleghe molto importanti quali la pianificazione del territorio, l’edilizia privata, il patrimonio. Chi lo sa, risponda”. Ma poi lo stesso Massignan posta sui social, a mo’ di risposta, proprio la notizia che Cariverona sfratta Fevoss dall’ex caserma per lo studentato, tema che riguarda proprio il patrimonio oltre che l’edilizia privata. E su questo punto interviene anche il parlamentare di Fratelli d’Italia Marco Padovani: “In merito alla notizia dello sfratto dell’ex caserma Principe Eugenio per fare spazio a un nuovo studentato, non posso che esprimere grande preoccupazione per il coinvolgimento del CAI Sezione di Verona, un’associazione storica della nostra città, che nel 2025 festeggerà i 150 anni dalla fondazione. Sarebbe davvero un peccato celebrare un traguardo così importante senza una “casa”. Mi auguro che il Comune di Verona si attivi per avviare una trattativa con l’associazione, al fine di individuare una soluzione condivisa. È necessario riconoscere il valore del CAI non solo per Verona ma anche a livello nazionale, e garantire che trovi una casa adeguata per continuare a svolgere le sue attività al servizio della comunità. Un pensiero va anche alla Fevoss, un’altra realtà che offre servizi fondamentali alla cittadinanza”. MB