Un tavolo per far partire progetti di lavoro che coinvolga Istituzioni, Terzo Settore, categorie economiche e sociali della Città. Questa in sintesi la richiesta contenuta dalla mozione di Patrizia Bisinella che, presentata a fine settembre, metteva al centro del dibattito cittadino i problemi della Casa Circondariale di Montorio. Una mozione che voleva essere inclusiva, aprendo un dibattito a maggioranza e opposizione, ritenendo il tema in oggetto troppo importante per diventare bandiera di una e dell’altra fazione politica. La situazione di invivibilità all’interno delle mura carcerarie di Montorio è stata messa in luce più volte da associazioni di ex detenuti e rappresentanti delle forze di polizia carceraria ed era stato fatto notare un uso poco attento del metadone e degli piscofarmaci e l’interruzione di quelle attività ricreative e formative all’interno del carcere che possono rendere sopportabile la permanenza. Purtroppo evidentemente queste vite umane sono considerate di serie B e la disattenzione e sottovalutazione dell’Amministrazione sul tema è disarmante”.