Nuove sfide nel campo agro-alimentare per un futuro sostenibile, innovativo e resiliente, questo è l’obiettivo che si è proposto di affrontare il dipartimento di Biotecnologie dell’università di Verona che l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) ha indicato tra i 180 dipartimenti di eccellenza italiani, che si caratterizzano per la qualità della ricerca. Nello specifico, il dipartimento Biotecnologie ha ricevuto circa 8 milioni di euro per finanziare il suo progetto, che è stato illustrato venerdì 28 luglio alle 11 nell’aula Atrio del dipartimento di Ca’ Vignal 1 da Antonella Furini, direttrice del dipartimento di Biotecnologie e docente di Genetica agraria, Alessandra Maria Bossi, docente di Chimica analitica e da Tiziana Pandolfini docente di fisiologia vegetale di ateneo.
Per la seconda volta, Biotecnologie viene riconosciuto dipartimento di eccellenza, confermandosi anche per il prossimo quinquiennio tra i migliori dipartimenti in Italia. Il progetto di sviluppo 2023-2027 si pone in continuità con gli obiettivi dell’Agenda 2030 della Commissione Europea, in particolare riguardo alla sostenibilità, competitività e resilienza della produzione agro-alimentare. In uno scenario fortemente legato ai mutamenti climatici e in cui la previsione futura è altamente critica a causa degli effetti dell’antropizzazione sulla qualità della biosfera e delle risorse disponibili, è necessario comprendere l’agro eco-sistema, sviluppare strategie di resilienza delle specie coltivate, valorizzare le biomasse e i sottoprodotti e massimizzare l’efficienza dei processi produttivi. Questi sono i temi concreti a cui si intendono offrire soluzioni biotecnologiche innovative, grazie alle competenze trasversali e multidisciplinari che il dipartimento mette a disposizione della ricerca scientifica e offerta didattica.
Il dipartimento, per supportare concretamente la realizzazione degli obiettivi indicati, ha previsto sia interventi per ampliare le competenze scientifiche e culturali al suo interno, sia l’estensione dell’offerta formativa verso una dimensione di alta formazione e di internazionalizzazione. Inoltre, parte del finanziamento sarà destinato alla dotazione di infrastrutture di ultima generazione e all’acquisto di strumentazioni avanzate indispensabili alla realizzazione degli obiettivi progettuali.
Il vero punto di forza del dipartimento di Biotecnologie è di essere una realtà accademica multidisciplinare, con un portafoglio di competenze trasversali, complementari e sinergiche che abbracciano le discipline della chimica, biologia, agraria ed ingegneria. Pertanto, questo patrimonio originale e caratteristico del dipartimento ha portato alla proposta – con il progetto Dipartimento di Eccellenza – di soluzioni alla sfida della sostenibilità di prodotti e processi agro-alimentari tipicamente biotecnologiche, e pertanto uniche nel panorama italiano.
Ulteriore punto di forza è la forte vocazione ad azioni di trasferimento della ricerca, dalla scala di laboratorio alle scale pilota e di simulazione dei processi produttivi, con la quale il dipartimento intende rafforzare il dialogo con il territorio, attivando un tessuto di relazioni con le aziende, per individuare e trasferire risposte biotecnologiche, relative al grande tema aperto, dalla realtà di ricerca universitaria alla collettività.