Questa mattina in Sala Rossa è stato illustrato alla stampa il progetto “Biodiversità è efficienza, produrre meglio per un territorio a misura di agricoltore” che vede coinvolte le tre principali associazioni di categoria in ambito agricolo – Cia, Coldiretti e Confagricoltura – oltre che un team di esperti botanici e ornitologi.
Negli ultimi venti anni più del 50% delle specie vegetali e animali, tra uccelli e insetti, sono scomparse dalle colline dell’est veronese. Urge quindi correre ai ripari creando un archivio genetico e costituendo un’oasi di ricerca per non disperdere un patrimonio prezioso in termini di biodiversità.
“Biodiversità è efficienza”: il progetto
Durante la presentazione del progetto “Biodiversità è efficienza” i presidenti delle tre organizzazioni hanno sottolineato l’importanza di fare squadra nel nome della sostenibilità, soprattutto nella difficile ricerca di un equilibrio tra l’esigenza di produrre, di conservare l’ambiente e di creare uno sviluppo socio-economico equo per le imprese agricole.
Per conto di Cia – Agricoltori Italiani, capofila del progetto che vede il coinvolgimento economico anche della Camera di Commercio, è intervenuto il presidente provinciale Andrea Lavagnoli: “Il progetto che andiamo a presentare mira a dimostrare scientificamente l’importanza del ruolo dell’agricoltore per l’ambiente e l’ecosistema. L’agricoltore vive e custodisce il territorio, trasforma produzioni locali, investe per aiutare a promuoverlo. Questo è un progetto su cui la nostra associazione lavora da anni, raccogliendo dati e competenze, che si propone di creare maggior consapevolezza del proprio ruolo tra gli agricoltori stessi e diventa un’occasione di confronto, offrendo la possibilità di promuovere le eccellenze veronesi. Questo è un primo appuntamento di un percorso pluriennale che parte dal Comune di Mezzane, a forte vocazione agricola, con lo scopo di sperimentare uno scambio cittadini e agricoltori in vista di uno sviluppo futuro”.
Il commento
Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, ha sottolineato che “sentiamo sempre più forte l’esigenza di strategie integrate che mirino a creare un sistema agricolo più sostenibile e adeguato alle esigenze dell’ambiente. Questo progetto contribuirà non solo alla conoscenza scientifica di una biodiversità locale ancora poco nota, ma potrà anche fare da apripista per un atteggiamento condiviso da tutti gli stakeholders. Coldiretti ha aderito fin da subito e con entusiasmo al progetto perché l’acquisizione dei dati relativi al difficile equilibrio tra tutti gli elementi che convivono nell’ambiente rurale in generale e nel vigneto in particolare si rende fondamentale per orientare le nostre scelte di imprenditori e di componenti responsabili di una comunità, ricordando a tutti il ruolo di custode del territorio che è stato recentemente riconosciuto all’agricoltore”.
Nel suo intervento, il presidente di Confagricoltura Verona, Alberto De Togni ha affermato che “è’ fondamentale rivitalizzare la collina veronese e gli ecosistemi che fanno capo alle coltivazioni alle colture della vite e dell’olivo. Sicuramente il patrimonio della biodiversità, sia dal punto di vista vegetale che entomologico e ornitologico, va preservato, per lasciarlo in eredità alle prossime generazioni. Credo però, con molto pragmatismo, che questa cosa sia possibile se è appetibile e conveniente dal punto di vista economico. C’è, in altre parole, la necessità di contemperare la sostenibilità ambientale con quella economica, altrimenti cadiamo nelle contraddizioni della Pac, che stiamo combattendo, cioè in un’eccessiva deriva ambientalista”.