Bimbi e disturbi del comportamento E’ un fenomeno in aumento e va a impattare sulla qualità della vita di chi li circonda

I disturbi del comportamento nei bambini, con esordio in età prescolare e scolare, sono un fenomeno in costante aumento. Tali disturbi oltre a impattare sulla qualità di vita dei bimbi, e di chi li circonda, se non opportunamente riconosciuti e trattati possono riflettersi negativamente sullo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale. Le cause di tali disturbi sono multifattoriali e includono una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. Questo tipo di problematica, che interessa il comportamento, può avere diverse sfaccettature e grado. Se in alcuni casi si manifesta solo in certi eventi, o durante periodi evolutivi di crescita, evidenziandone un carattere transitorio e temporaneo, in altri invece risulta avere caratteristiche più regolari e costanti che possono essere la premessa di un disturbo a carattere psicopatologico che potrebbe manifestarsi in maniera più netta in un secondo momento. Osservare con attenzione l’atteggiamento del bambino, e il modo in cui si relaziona, è il primo passo per capirne l’evoluzione e per notare se vi sono difficoltà. Alcuni segnali da considerare sono la presenza di un ritmo sonno-veglia irregolare, di alterazioni del tono dell’umore, di stati d’ansia, impulsività, oppositività, iperattività, comportamenti aggressivi o auto-distruttivi, difficoltà nelle relazioni sociali, problemi di concentrazione e di attenzione, comportamenti ripetitivi o ossessivi…etc. Se uno o più di questi comportamenti e stati d’animo non solo è presente ma persiste nel tempo e interferisce negativamente con il quotidiano del bambino, con il suo benessere, nelle relazioni sociali o addirittura rappresenta un rischio, è importante non attendere e consultare un professionista. Il primo passo, se come adulto di riferimento notiamo alcuni elementi di preoccupazione, può essere parlarne con il Pediatra che può fornire una prima lettura della situazione e consigliare una valutazione specialistica (psicologica e/o neuropsichiatrica). Se viene individuato un problema, ed effettuata una diagnosi, lo specialista può suggerire interventi ad hoc, come terapie educativo-comportamentali, consulenze mirate e supporto al sistema famiglia ed eventualmente l’integrazione di un trattamento psicofarmacologico. È importante inoltre, laddove si rilevasse una problematica, e non una difficoltà transitoria, lavorare insieme ai vari attori che si interfacciano con il bambino (dai familiari, alle maestre scolastiche, agli istruttori sportivi…) per creare una rete e un piano di supporto che affrontino al meglio le esigenze e i bisogni del bambino. Un trattamento precoce, mirato e integrato può prevenire l’insorgere di disturbi comportamentali più gravi, migliorando significativamente la qualità della vita del bimbo e il suo sviluppo futuro.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta