“L’abbandono scolastico è un ‘effetto collaterale’ della Dad che non ci possiamo permettere. Per questo non solo va scongiurato o ridotto ai minimi termini il ricorso alla didattica a distanza, ma è indispensabile pensare a un aiuto psicologico per gli studenti, anche con percorsi individuali. Siamo in attesa di capire se e come saranno modificate le modalità di screening e quarantena, occorre però fare in fretta perché il rientro in classe è tra sette giorni, non un mese”.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, interviene così sulla dispersione scolastica dopo i dati forniti dall’Ufficio scolastico provinciale di Treviso. “470 ragazze e ragazzi che hanno lasciato gli studi sono un numero enorme e devono essere recuperati. Su questi abbandoni pesa la Dad: l’attività non in presenza acuisce le disuguaglianze e per chi è già in difficoltà certi scogli rischiano di diventare insormontabili. Ma non c’è solo il tema dell’apprendimento: con la didattica a distanza sono aumentati anche i casi di depressione e ansia tra gli adolescenti, tema su cui la Regione fa ancora troppo poco. Oggi Zaia, preannunciando un cambio delle regole ma senza entrare nei dettagli, ha detto che sarebbe discriminatorio mandare in Dad i bambini non vaccinati. Ma lo è altrettanto, se non di più, continuare con le stesse regole per chi si è immunizzato e chi no”.
Insomma, serve un’analisi attenta e interventi altrettanto precisi e puntuali per non accusare oltre ai danni diretti del Covid, anche questi danni “collaterali”.