Il secondo anno di emergenza Covid, il 2021, ha fatto registrare una netta ripresa dei prestiti dei libri cartacei nelle biblioteche veronesi e, come nel 2020, è cresciuto ancora il servizio e-book.
I dati sono stati condivisi ieri dal Palazzo Scaligero con le amministrazioni locali coinvolte nel Sistema Bibliotecario della Provincia di Verona, che mette in rete 80 comuni, uno in più rispetto al 2020 grazie all’adesione l’anno scorso di Vestenanova.
Nell’incontro in videoconferenza è emersa l’inversione di tendenza rispetto al primo anno di pandemia: 479.107 i prestiti effettuati nel 2021 contro i 405.659 del 2020 (+18,11%). Ancora maggiore l’incremento degli interprestiti – ovvero il servizio che consente all’utente di ricevere e riportare qualsiasi libro, presente nell’intero sistema provinciale, nella biblioteca aderente più vicina – cresciuti dai 284.296 del primo anno dell’emergenza sanitaria ai 358.824 del 2021 (+26,54%). Un risultato, quest’ultimo, maggiore rispetto anche al 2019 quando, in pre pandemia, gli interprestiti si erano “fermati” a 338.384.
“L’emergenza sanitaria ha richiesto uno sforzo maggiore anche da parte delle biblioteche’’, ricorda il presidente della Provincia Manuel Scalzotto.
Con gli 866.511 volumi presi in prestito nelle diverse modalità fisiche e digitali nel 2021 risulta quindi in parte recuperato il gap di circa 260mila libri rilevato tra il 2019 (976.886) e il 2020 (717.905).
Gli ultimi numeri illustrati nell’incontro di ieri hanno riguardato gli aspetti economici del servizio di interprestito. L’investimento totale per la gestione del Sistema Bibliotecario provinciale si è attestato su circa 236mila euro annui, in media 2.900 euro per Comune aderente.